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Nazionale, Spalletti esonerato prima di Italia-Moldova: “Deluso da me stesso, ma non avrei mollato”

L’allenatore azzurro annuncia l’addio a 24 ore dalla partita di Reggio Emilia: decisivo il ko in Norvegia e le parole di Gravina. “Bisogna ritrovare attaccamento alla maglia”

FIRENZE – È finita. Esonerato. Nemmeno il tempo di sedersi e Luciano Spalletti atterrisce la platea che lo attendeva: “Ieri sera siamo stati insieme un bel po’ con il presidente Gravina, e mi ha comunicato che sarò sollevato all’incarico. Io non avrei mollato, ma è un esonero e devo prenderne atto”. Il primo ct ad annunciare in prima persona il proprio licenziamento, e domani contro la Moldova l’Italia giocherà la prima partita della sua storia con un ct già esonerato.

Spalletti esonerato: “Io avrei continuato”

Quando, venti minuti più tardi, lascia la sala stampa, Spalletti lo fa cedendo alla commozione dopo una domanda che deve aver toccato tasti sensibili: “Qualcuno ti ha tradito?”. È provato, ferito, sofferente, gli si legge in faccia. Quasi surreale che Gabriele Gravina, il presidente della Federcalcio che sabato sera gli ha comunicato la fine dell’avventura, sia seduto lì, ad assistere alla scena, e lo segua solo qualche passo più indietro. Poco prima, Spalletti aveva raccontato come si è arrivati alla decisione, con un lungo mea culpa: “Visto che i risultati della mia gestione sono questi, ne prendo atto. Mi ha fatto male non essere stato capace di tirare fuori il meglio, sono dispiaciuto di me stesso. Sapevo che c’erano situazioni difficili, ma non sono riuscito a tirare fuori il meglio, ma sono sempre convinto che i ragazzi siano forti. Ho visto comprensione nella critica verso di me, siete stati anche gentili con me. Ho creato problemi al movimento con i miei risultati”.

Spalletti rinuncia al contratto

Non costerà un euro alla Federcalcio questo divorzio: “Ho sempre interpretato questo ruolo come un servizio alla patria. Farò la risoluzione del contratto”. Poi, un’analisi dei problemi, sfiorandoli, lasciandoli intuire, a chi avesse voglia: “Sono stato sotto il mio livello di molto. Ma non voglio chiudere con la figura che abbiamo fatto l’altra sera. Ci sono state complicazioni nel credersi più forti degli altri, mi aspetto una presa di coscienza, ora. C’è da lavorare sull’appartenenza a questa maglia. Domani non stravolgerò molto quello che ho fatto”.

Spalletti: “Serve ritrovare appartenenza”

Quasi un’accusa a una parte del gruppo, anche se rapporti tesi li esclude: “Non ho trovato feeling con qualche giocatore? Fatemi nome e cognome”. E ancora però qualche spina: “Comportamenti dei club? Quando ho parlato coi dirigenti che conosco, magari perché ho lavorato con loro o si è creata stima, non ho mai avuto problemi. Magari, essendo stato allenatore di club, ho pensato anche alle loro esigenze per creare collaborazione di fiducia. Se poi qualcuno ne ha approfittato, dal mio punto di vista e bene che non venga più”. Un problema che, da martedì, apparterrà a qualcun altro.

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