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Ndoye e Beukema dopo Zirkzee e Calafiori, ecco la formula Bologna: prendi, vendi e vinci

A Bologna nessuno è preoccupato, perché il recente passato ha testimoniato che pure le cessioni più dolorose non hanno intaccato il livello della squadra

BOLOGNA – Prima se ne andò Arnautovic, e ci si chiese come potesse essere affidabile sostituto quel giovane Zirkzee a cui Thiago Motta in assenza dell’austriaco a volte preferiva Aebischer – un metodista di centrocampo – centravanti. Poi Zirzkee divenne JZ9 trascinando il Bologna alla sua prima apparizione in Champions League e toccò a lui salutare Casteldebole a suon di sterline. E mentre i rossoblù annusavano la possibilità di veder partire in estate l’olandese già a gennaio si presero l’assicurazione Castro, poi diventato uomo dei desideri di mezza Europa.

Ora tocca a Ndoye partire in direzione Nottingham Forest, con un’altra pioggia di milioni dopo quelli arrivati da Napoli per Beukema. Per il centrale il sostituto era già stato trovato in Vitik prima ancora di ufficializzare la partenza dell’olandese, sugli esterni toccherà trovarne uno adeguato per Ndoye, e i prezzi del mercato in questo momento sono alti se si pensa che alla richiesta di avere Okafor, fin qui una comparsa della Serie A, il Milan ha detto no al prestito e rilanciato a 20 milioni.

Ma a Bologna nessuno è preoccupato, questa è la novità. Perché il recente passato ha testimoniato che pure le cessioni più dolorose non hanno intaccato il livello della squadra, che anzi è continuato a salire: prima l’Europa sfiorata dal Motta 1, poi la storica passeggiata in Champions e dunque la vittoria della Coppa Italia (con gol di Ndoye a decidere la finale col Milan).

E ora sotto sotto si spera di avere già in casa il sostituto dello svizzero e la stella che accenderà il mercato del 2026: Cambiaghi, che fu l’estate scorsa il primo nome fatto da Italiano al suo insediamento a Bologna. Un grave infortunio alla prima giornata e 6 mesi di infermeria ne frenarono l’inserimento, ma al ritorno diede un bel contributo. Chissà noi sia lui il nuovo Zirzkee o il nuovo Castro. Senza scordare che in quell’attacco prima di sapere dove avrebbe portato il mercato nel dubbio il club ha messo la maglia rossoblù a Immobile e Bernardeschi.

Ndoye se ne va con formula creativa, come ha abituato la dirigenza felsinea in questi anni. Una parte fissa sui 42 milioni, cui se ne aggiungono 3-4 di bonus, tenendosi per sé una percentuale sulla rivendita futura da parte del Nottingham tra il 10 e il 20%, con 7 milioni garantiti se gli inglesi non dovessero cedere l’esterno entro qualche anno. Il Bologna dovrà invece girare al Basilea il 15% sulla plusvalenza degli 11 milioni pagati per Ndoye due stagioni fa.

E nell’operazione che ha portato Beukema al Napoli per oltre 30 milioni bonus esclusi c’è un 20% destinato alla sua ex squadra, l’Az. Lo stesso capiterebbe se un domani si vendessero i gioiellini argentini Castro e Dominguez. Lo scorso anno dei circa 90 milioni arrivati per Zirkzee e Calafiori il Bologna ne incassò effettivamente poco più della metà.

Creatività dirigenziale che ha permesso di prendere a prezzi vantaggiosi giocatori che hanno fatto le fortune dei rossoblù di Motta quanto di Italiano. E ora a Bologna anche tra i tifosi si respira serenità, fiduciosi che pur con due big appena partiti la squadra ai blocchi di partenza sarà più forte di quella dell’anno scorso.

Fu così un’estate fa, anche se dopo le cessioni di Zirkzee e Calafiori pochi ci credevano. Ma poi esplose Ndoye, Castro si rivelò pronto a fare il titolare, Orsolini fece la stagione della vita. Certo, non sempre i ceduti hanno trovato un sostituto all’altezza: non è stato così per Casale al posto di Calafiori un anno fa, ad esempio, si spera vada meglio con Vitik che erediterà il ruolo di Beukema. Ma la squadra è sempre andata in crescendo, mentre chi è partito ha faticato.

Zirkzee ha fatto flop allo United, Calafiori era partito bene ma ora dopo un altro infortunio all’Arsenal hanno dubbi. Andando indietro di qualche anno, le cessioni in quel momento record a oltre 20 milioni di Hickey e Tomiyasu son passate indolori, oggi dei due terzini lo scozzese sta appena recuperando da un lunghissimo ko e ancora gioca al Brentford, il giapponese ha rescisso con l’Arsenal. E con Miranda comprato a zero e diventato uno dei migliori terzini del campionato e Holm chi li ha preceduti è un lontano ricordo.

Ndoye va a Nottingham dove trova un altro ex bolognese come Nico Dominguez. Il centrocampista argentino era nella lista degli incedibili di Motta, glielo vendettero a fine agosto per 10 milioni più Freuler. Citofonare a Casteldebole per chiedere se qualcuno s’è pentito di quello scambio.

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