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Ndoye, parla il ds che lo ha scoperto: “Ora è una macchina perfetta”

Philipp Kaufmann ha scovato l’attaccante svizzero, autore del gol che ha regalato al Bologna la coppa Italia, ai tempi del Basilea: “Aveva un potenziale incredibile, gli mancavano soltanto un po’ di gol e assist”

Coppa Italia swiss made. Sul trofeo del Bologna c’è il nome di Ndoye, l’eroe della sera dei miracoli nell’anno della consacrazione: 9 gol e 5 assist in stagione. Philipp Kaufmann (31 anni), il direttore sportivo che ha scoperto l’attaccante svizzero ai tempi del Basilea, ha raccontato a Repubblica la storia della sua intuizione. Una delle tante: da Sebastiano Esposito a Riccardo Calafiori, molti talenti sono passati dal Paese degli orologi proprio grazie alle mosse del giovane ds.

Kaufmann, perché scelse di comprare Ndoye dal Nizza?

“Aveva un potenziale incredibile, tutto quello che il calcio moderno richiede: grande velocità e abilità con entrambi i piedi. Gli mancavano soltanto un po’ di gol e assist. Ora è migliorato: una macchina perfetta”.

Che impressione le ha fatto, quando lo ha incontrato la prima volta?

“Un ragazzo molto professionale. Aveva 20 anni quando il Basilea lo ha ingaggiato, e non si è montato la testa. Parlandoci, ho notato un atteggiamento da grande”.

La mentalità prima del talento.“Esatto, il talento da solo non basterebbe. Lui ha una mente lucida e forte, oltre a un carattere molto simpatico”.

Ndoye, Calafiori, Esposito: tante conoscenze italiane sono passate da Basilea quando lei era direttore sportivo del club.“Non a caso chiamano il campionato svizzero education league: serve proprio a far sbocciare i talenti che hanno un grande potenziale”.

Perché i giovani non trovano spazio altrove.“Sì, anche nella Serie B italiana i giovani faticano a emergere”.

È una questione culturale?

“È una questione tattica. Sotto questo punto di vista, il calcio italiano ha raggiunto un livello altissimo, il migliore d’Europa secondo me. Basti pensare all’Inter, finalista della Champions League. In contesti del genere, trovare spazio è difficile, perché ci sarebbe troppa pressione. Allora meglio passare dai campionati minori”.

Però altri club europei, come il Barcellona, sfornano talenti a ripetizione.“Quello del Barcellona è un caso eccezionale. Non dimentichiamo però che anche l’Italia ne ha lanciati diversi negli ultimi anni. Penso a Donnarumma e Tonali”.

Come valuta se acquistare o meno un calciatore?

“Bisogna identificare la sua best weapon: l’arma migliore, quella cosa che lo rende speciale. Questa è la priorità”.

E qual è l’arma migliore di Ndoye?

“La velocità da sprinter e la personalità da campione”.

È vero che Giovanni Sartori, responsabile dell’area tecnica del Bologna, nell’estate del 2023 ha telefonato Ndoye cinquanta volte per convincerlo a lasciare la Svizzera?

“Questo non lo so (ride, ndr). In quel momento non ero più il direttore tecnico del Basilea da qualche mese”.

Ma anche lei avrebbe dato il via libera al trasferimento?

“Sì, il piano concordato col suo agente era quello. Per lui la Svizzera doveva essere un trampolino di lancio”.

In futuro dove la vedremo come dirigente?

“Sto valutando le offerte di alcune squadre, al momento sono libero. Mi piacerebbe lavorare in Italia: durante i miei viaggi lì, ho avuto modo di conoscere diversi dirigenti”.

Quali?

“Giovanni Manna (ora al Napoli dopo l’esperienza alla Juventus, ndr), l’ex Roma Tiago Pinto e Piero Ausilio dell’Inter. Ho apprezzato i loro consigli”.

Sa che il Milan cerca un ds?

“Sarebbe un sogno, ma credo sia un livello ancora troppo alto per me”.

La sua carriera è iniziata in panchina.“Sì, mi ispiravo a Jurgen Klopp, poi ho cambiato strada”.

E i colpi di mercato le hanno dato ragione: penso anche al centravanti svizzero Amdouni, passato per il suo Basilea.“Sono molto felice di aver scoperto questi talenti”.

La aspettiamo in Italia, allora. Quanto è forte il legame con questo Paese?

“Fortissimo. Sono nato a Basilea, ma la mia fidanzata è abruzzese, la sua famiglia abita vicino Pescara. Sono innamorato della cultura e del cibo italiano”.

Piatto preferito?

“Gli spaghetti al ragù che cucina la mamma della mia ragazza”.

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