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Negli stadi della Serie A telecamere per riconoscere i volti contro violenza e razzismo

Il sistema di rilevazione automatica di immagini biometriche è partito a San Siro e all’Olimpico con l’ok del garante per la privacy. I dati sono accessibili solo alle forze dell’ordine. De Siervo, ad della Lega: “Identifichiamo chi crea disordini senza violare la riservatezza degli altri”

MILANO – A San Siro sono in fase di sperimentazione telecamere intelligenti in grado di rilevare immagini biometriche dei volti degli spettatori. Il sistema, sviluppato dalla società italiana Reco 3.26, è attivo da due settimane ai varchi riservati alle curve e ai settori ospiti. Una tecnologia analoga è già operativa in tutto lo stadio Olimpico di Roma. L’obiettivo della Lega Serie A è estendere il progetto a tutti gli stadi del campionato nei prossimi due anni.

Come funziona il riconoscimento biometrico

Ogni tifoso che attraversa i varchi viene fotografato due volte. Il sistema abbina il volto dello spettatore al nominativo stampato sul biglietto, conservando i dati in un server accessibile solo alla questura. Le informazioni vengono utilizzate esclusivamente in caso di reati commessi all’interno dello stadio, come il lancio di oggetti o cori razzisti. “L’obiettivo è identificare con certezza i responsabili di eventuali disordini, senza compromettere la privacy di chi rispetta le regole”, spiega Luigi De Siervo, amministratore delegato della Serie A.

Privacy e regolamenti europei

A differenza del riconoscimento facciale in tempo reale, vietato dalle normative comunitarie sulla protezione dei dati personali, il sistema adottato a San Siro e all’Olimpico è stato autorizzato dal Garante della Privacy. Il Gdpr e l’AI Act classificano i dati biometrici come “informazioni soggette a tutele stringenti”, vietandone il trattamento salvo eccezioni, come la verifica della commissione di reati. “Oltre alle forze dell’ordine, l’accesso al sistema è limitato ai nostri responsabili della manutenzione, solo per funzioni tecniche”, chiarisce Giorgio Nobile, direttore generale della società Reco 3.26. Le immagini registrate vengono conservate per un massimo di sette giorni, poi cancellate.

L’importanza delle telecamere negli stadi

Oltre ai sistemi biometrici agli ingressi, è fondamentale la presenza di telecamere ad alta definizione all’interno dello stadio per identificare chi compie atti illeciti sugli spalti e nelle aree di servizio. A San Siro sono attualmente attive 205 telecamere, mentre i sistemi di videosorveglianza più avanzati si trovano all’Allianz Stadium di Torino e al Bluenergy Stadium di Udine. Oltre a contrastare la violenza, questa tecnologia potrebbe ridurre i costi per la gestione dell’ordine pubblico, ottimizzando l’impiego del personale di sicurezza.

Il modello americano e i limiti europei

Per sviluppare il progetto, la Lega Serie A ha studiato il modello degli Stati Uniti, dove il riconoscimento facciale automatico è consentito per l’accesso agli impianti sportivi. L’Intuit Dome dei Los Angeles Clippers, in Nba, utilizza un sistema avanzato che permette ai tifosi di registrarsi tramite app, caricare una propria foto e un numero di carta di credito, per poi entrare senza biglietto. Anche gli acquisti nei negozi dello stadio avvengono senza passaggio in cassa: basta prelevare gli articoli e uscire, con addebito automatico. Un sistema che elimina le code e riduce i tempi di attesa, ma che in Europa non sarebbe legale.

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