Sulla pelle di Douglas Luiz puoi leggere il racconto del suo passato. Il tatuaggio con il volto di sua madre Maria, parrucchiera in quartiere fra i più poveri di Rio, l’esultanza per il primo gol da professionista segnato con il Vasco, persino un simbolo per ognuna delle squadre in cui ha militato in carriera. Ma adesso è il momento di prendersi il presente, dopo un avvio di stagione da dimenticare, segnato da bocciature tecniche e rigorini imbarazzanti a bucare l’imbattibilità difensiva della Juventus. Sogghignano i maligni: se non gioca stavolta, con sei indisponibili fra tra infortuni e squalifiche (Koopmeiners, Conceiçao, Gonzalez, McKennie, Milik e Bremer), risulta davvero difficile pensare a un’altra occasione. Nel calcio meritocratico di Motta, però, la sua presenza in campo dall’inizio sarà certa solo questa sera. Contro la Lazio, uno scontro al vertice fra due squadre a pari punti, effetto del sorprendente inizio di campionato della formazione di Baroni. Douglas è candidato a prendere il posto proprio di Koopmeiners: sarebbe la sua seconda chance da titolare.
Douglas Luiz, fin qui una delusione da più di 50 milioni
Soltanto due mesi fa la Juventus ha versato nelle casse dell’Aston Villa 51,5 milioni, commissioni comprese, in parte compensati dai 22 incassati per Barrenechea e Iling-Junior. È stato l’acquisto più caro dell’estate in bianco e nero: ieri era protagonista in Premier, oggi poco più che un oggetto misterioso in Serie A. Sono i numeri ad essere spietati insieme agli episodi, come i due rigori causati nelle ultime due uscite, uno a Lipsia in Champions, l’altro con il Cagliari nell’ultimo turno di campionato: 222 minuti complessivi, una sola volta da titolare contro l’Empoli, sette spezzoni raccolti qua e là. Arrivato alla Continassa in estate inoltrata dopo la Coppa America, quasi una premonizione visti i 31 minuti accumulati nelle 4 partite del Brasile, si è messo subito a disposizione di Motta senza però riuscire mai a ribaltare le gerarchie consolidate durante il ritiro estivo. Locatelli, Fagioli e Thuram sono stati la rotazione fisiologica per la mediana bianconera, anche se per curriculum e doti tecniche non avrebbe dovuto esserci partita. Eppure Thiago Motta non ha mai smesso di credere nella scintilla, nel cambio di intensità che permettesse di inserire la sua tecnica superiore e la sua visione di gioco nel sistema bianconero.
Thiago Motta: “La reazione di Douglas Luiz è fantastica”
Motta ha spiegato che nella squadra non ci sono titolari e vice, che ognuno deve essere funzionale al progetto e che il posto fisso non è garantito per nessuno. L’importante è entrare nelle rotazioni. Di Douglas ha detto: “Sinceramente ho parlato pochissimo con lui. Però ho visto un atteggiamento veramente ottimo, sta davvero bene”. Se dal punto di vista tecnico è difficile mettere in discussione il brasiliano, che accarezza la palla e la fa uscire dai suoi piedi con una naturalezza disarmante, è da quello mentale che era necessario un salto di qualità, un passo avanti. Gli errori in area di rigore sono dovuti a cali di concentrazione, a scarso controllo del corpo nel primo caso e a eccessiva irruenza nell’altro. Episodi che gli hanno fatto toccare il fondo, condizione necessaria per risalire: “Per questi giocatori forti, certi momenti di difficoltà, tra virgolette, servono – assicura Motta – per vedere la reazione e io l’ho vista fantastica. Fa quello che chiediamo e qualcosa in più, perché mette la creatività in allenamento e nel gioco. Quando lo vedo così sono tranquillissimo, è la strada giusta per un giocatore forte come lui”.
Meglio la compagna Alisha nella Juventus Women
Parole che delineano il profilo di un top player, ma alle quali per adesso non è seguita la prova dei fatti: fino a oggi la compagna Alisha Lehmann con la Juventus Women ha lasciato decisamente più il segno. Spazio dunque a Douglas Luiz, alla sua voglia di riscatto, un brasiliano a caccia della svolta per la sua stagione, ma non a quella della Juventus, che ha già dimostrato di poter andare avanti anche senza di lui.