Le avventure calcistiche di Hans Nicolussi Caviglia, il calciatore elegante appassionato di Guccini, sono sempre state strettamente legate ai colori bianconeri. Il centrocampista del Venezia è retrocesso da capitano dei lagunari dopo il ko per 2-3 proprio contro la Juventus con un rigore segnato da Locatelli e assegnato per un suo fallo su Conceiçao: un episodio che gli ha scatenato contro accuse ingiuste e veleni sui social network e in tv. Hans ha lasciato la Continassa la scorsa estate senza possibilità di ritorno e Thiago Motta l’ha rimpianto subito. La formula è stata il prestito con obbligo di riscatto fissato a 3,5 milioni di euro, già scattato, più un sostanzioso bonus in caso di salvezza del Venezia: la Serie B per la squadra di Di Francesco è costata quasi 3 milioni di euro alla Juventus.
La stagione di Nicolussi Caviglia a Venezia
Nella prima stagione da titolare e da protagonista, Nicolussi Caviglia ha collezionato numeri di tutto rispetto. In un calcio che sta vedendo via via scomparire gli specialisti dei calci piazzati, è stato lui il calciatore a tirarne di più in stagione, leader anche della classifica dei gol segnati da fermo con due in tutta la stagione. In 35 partite ha segnato 4 reti distribuendo 2 assist, ricevendo anche la fascia da capitano da Di Francesco che lo ha trasformato in un punto fermo della sua squadra.
Al punto che, dopo la retrocessione dei lagunari in Serie B, il centrocampista valdostano sarà uno degli oggetti del desiderio di numerose squadre. Un futuro che premierà anche la Juventus: nel contratto di cessione al Venezia, è infatti prevista una percentuale del 10% girata direttamente alla Continassa.
Chi è Hans Nicolussi Caviglia
Nato ad Aosta il 18 giugno del 2000, è entrato nel settore giovanile della Juventus a soli 8 anni. Un destino a tinte bianconere, che hanno caratterizzato interamente il suo percorso di crescita fino all’esordio tra i professionisti, avvenuto però con la maglia del Perugia, proseguita con quella del Parma, con cui si infortunò gravemente, poi Sudtirol e Salernitana. Fino al ritorno alla Continassa, al tanto atteso esordio in bianconero nel marzo del 2019. Proprio a Torino, nella passata stagione, visse il momento più esaltante calcisticamente: tra le dieci presenze in stagione, Allegri gli affidò la maglia da titolare nelle due partite più importanti della stagione. Fece le prove generali in uno Juventus-Inter di campionato, più di una semplice sfida per i tifosi della Vecchia Signora, per poi giocare la finale di Coppa Italia a Roma contro l’Atalanta, mostrando personalità e portando il suo mattoncino nella vittoria finale.