Kean o non Kean, questo è il dubbio che Palladino si poterà fino alla soglia della sfida di questa sera (ore 20.45) al Franchi contro la Roma. Dopo la lombalgia accusata al termine della sfida col Milan e che ha impedito all’attaccante di rispondere alla convocazione di Spalletti per le gare contro Belgio e Israele, la punta si è fermata a Lecce per un problema alla caviglia. Gli allenamenti personalizzati, la rifinitura alla vigilia della gara col San Gallo ancora a parte, poi la scelta del tecnico di convocarlo per la Svizzera e dunque di aggregarlo al resto dei compagni. «L’ho voluto portare perché deve stare con la squadra, deve curare bene la caviglia e proveremo a inserirlo in campo gradualmente tentando di recuperarlo — aveva detto Palladino dopo il successo in Conference — Se non dovessimo farcela, ci sono i sostituti che andranno al meglio».
Sicuramente Kean non è al 100%. Sta provando a capire se il dolore è sopportabile e, soprattutto, se un suo impiego fin dall’inizio non potrà avere ricadute ben più pesanti per il prosieguo della stagione. Troppo fondamentale per i viola, che con lui hanno ritrovato finalmente un attaccante vero. Per movimenti, carattere e rendimento sotto porta e al servizio dei compagni. Fiducia, stima, leadership. Non solo i gol, in viola ha ritrovato anche il piacere di far parte del gruppo della Nazionale con Spalletti che lo considera parte attiva di quella squadra che punta ai Mondiali nel 2026. Se Kean dovesse farcela (i convocati usciranno soltanto stamattina), nessun dubbio di formazione.
Palladino si affiderà a quei giocatori che hanno segnato la svolta: un 4-2-3-1 con De Gea tra i pali e la linea difensiva che si ricomporrà con Dodo a destra, Gosens a sinistra e la coppia centrale formata da Comuzzo e Ranieri. In mezzo al campo Adli e Cataldi, col grande ex Bove che invece si piazzerà alto a sinistra in un tridente alle spalle dell’attaccante completato da Colpani a destra e Beltran in versione trequartista. È l’argentino il primo sostituto di Gudmundsson, che causa infortunio ne avrà ancora per qualche settimana. A Beltran il compito di dare continuità a quanto visto a Lecce. Lo stadio sarà tutto esaurito in tempo di restyling, circa 20 mila spettatori e trecento provenienti da Roma.
Sulla questione tifosi e su quanto accaduto a San Gallo, col lancio di fumogeni e il rischio di una stangata Uefa, è intervenuto il presidente Commisso con una nota: «Firenze è una città meravigliosa, riconosciuta nel mondo per la sua arte e la sua bellezza. La passione unica dei fiorentini e dei tifosi viola è un valore straordinario apprezzato in tutto il mondo. I fatti di giovedì rischiano di rovinare questa immagine per comportamenti irresponsabili da parte di alcuni, creando un danno non solo alla Fiorentina ma anche a quello che Firenze rappresenta in Italia, in Europa e nel mondo. Mi auguro che fatti del genere non si verifichino ancora. Il popolo viola deve continuare a portare i propri colori e la propria voce in ogni stadio». Nelle scorse ore, tra l’altro, la Uefa ha comunicato al club viola di aver aperto un procedimento disciplinare per i fatti di giovedì.
Tornando al campo, l’obiettivo è dare continuità alle prestazioni che da oltre un mese stanno indirizzando la Fiorentina sulla giusta strada. I viola hanno trovato la loro dimensione, con un equilibrio tra i reparti che a inizio stagione pareva lontanissimo. Merito del lavoro di Palladino e dei suoi ma anche dell’affinità che soltanto col tempo si può ritrovare visti i tanti elementi nuovi arrivati dal mercato. Al Franchi l’incrocio tra due squadre che vivono momenti completamente differenti. A Palladino e ai suoi l’opportunità di gestire al meglio entusiasmo e fiducia che come un vento leggero ma costante sta piacevolmente spingendo i viola in alto in classifica.