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Ore decisive per Thiago Motta. La Juventus su Tudor

Lunedì la ripresa degli allenamenti. L’ex tecnico del Bologna rientra a Torino ma è sempre più in bilico: il club pensa ad accelerare la svolta con un traghettatore

TORINO – Dopo aver trascorso in Portogallo i tre giorni liberi concessi alla squadra, Thiago Motta è atteso a Torino: lunedì mattina riprenderà gli allenamenti alla Continassa in attesa del rientro di tutti i nazionali. Sono ore di profonda riflessione, queste, in casa della Juventus, dopo le due nette sconfitte consecutive contro Atalanta e Fiorentina che hanno precipitato i bianconeri al quinto posto, fuori dalla zona Champions e superati dal Bologna. Sabato allo Stadium è atteso il Genoa, è la prova d’appello per Motta: la proprietà gli aveva rinnovato la fiducia alla vigilia della trasferta di Firenze e poi gli ha concesso almeno altre due settimane dopo il 3-0 del Franchi. In realtà le valutazioni sulla guida tecnica della Juventus sono proseguite anche negli ultimi giorni.

La mancanza di risultati e la crisi tecnica

Sotto gli occhi ci sono la crisi tecnica e di risultati, i dubbi sulle potenzialità di Motta di risollevare il gruppo, il rischio concreto di uscire dalla Champions. Ecco allora anche l’ipotesi di anticipare l’interruzione di questo progetto che doveva avere durata triennale ma che comunque non andrà oltre la stagione in corso. Sul tavolo, dunque, insieme alla conferma di Motta almeno fino alla partita con il Genoa, c’è anche la sostituzione immediata. E in questo caso il profilo del traghettatore conduce a Igor Tudor, che alla Juventus ha giocato per otto stagioni e l’ha allenata per una, da vice di Andrea Pirlo. L’anno scorso il croato ha rilevato la Lazio da Sarri a 9 giornate dalla fine, tante quante ne mancano ora al termine del campionato. E Tudor accetterebbe un ruolo a termine.

Soltanto mediatica l’ipotesi Mancini

L’alternativa all’ex allenatore della Lazio è una soluzione interna. Il contatto con Tudor cancella la pista solo mediatica di Roberto Mancini, che a ottobre ha lasciato l’Arabia Saudita dopo aver abbandonato la Nazionale azzurra due estati fa. Le riflessioni proseguono: sono ore calde per la panchina bianconera.

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