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Osimhen, proibito svendere. De Laurentiis ha un piano B

Piuttosto che svenderlo il presidente del Napoli è interessato a offrirgli una prova d’appello

Venti giorni al campionato del perdono. La visita al cantiere Napoli dà l’idea di un Eldorado ormai vicino. È l’effetto Conte, un allenatore che non conosce ambiguità. Non chiede, impone. Non promette, annuncia. Non tratta, strappa.

Ci voleva un presidente con il coraggio delle grandi visioni per portarlo in casa. De Laurentiis ha accettato il rischio di pagare molto e comandare meno per far tornare il Napoli a vincere. Ma è questo il momento di intervenire per sbloccare il mercato.

Si è interrotto per un corto circuito sull’operazione più importante. Chi sarà il bomber dell’anno? Sembrava tutto facile. Si pensava: il 25enne Osimhen parte lasciando i 130 milioni della clausola risolutiva concordata nel dicembre 2023, ci sarà abbastanza liquidità per sostituirlo, magari con il 31enne Lukaku, scelto da Conte nel ricordo dello scudetto 2021, vinto insieme nell’Inter. Non è andata così, e non sarà così. C’è un equivoco fatale.

Il Paris Saint German tira molto sul prezzo sapendo che il Napoli è costretto a vendere uno dei migliori calciatori africani, considerato in Europa solo poco tempo fa secondo solo al norvegese Haaland, 24 enne punta del Manchester City, capocannoniere della serie A per lo scudetto 2023 del Napoli.

Proprio Osimhen ha deluso. Lunghe assenze, discontinuo nel rendimento, cifre in calo.Venticinque gare, 15 gol. Mai una scena da trascinatore nel club che svaniva. Per uno stesso gioco di equivoci avversi, il Chelsea tiene duro sul prezzo sapendo che il Napoli ha bisogno di Lukaku, atteso da Conte per rifondare il Napoli. Trascura però che nella Roma con 12 gol in 32 partite sia stato salutato senza rimpianti a fine prestito. Lo stesso Chelsea non intende prestarlo ancora, ma venderlo. Il Napoli è inchiodato. Da una parte svendere un bomber di 25 anni, personaggio bizzarro ma carico di futuro, dall’altra comprare un giocatore al tramonto con ingaggio robusto di sei milioni a stagione oltre i bonus, non molto più caro dei dieci netti di Osimhen.

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Se non cambia il quadro con nuovo rilancio del Psg, c’è un piano alternativo? Evidente il paradosso. Due importanti calciatori messi in freezer a venti giorni dal campionato e stop al progetto Napoli, con Osimhen clandestino in ritiro, fuori da ambiente e schemi da provare. Per ora il Napoli ha un punto fermo.

Lukaku entra un minuto dopo l’uscita di Osimhen. Il piano B più razionale per il Napoli c’è. Occorre ricordare anche all’agente Roberto Calenda che il Napoli è già largamente danneggiato. Perché non ha i 130 milioni fissati nel patto di dicembre, perché il minore interesse del mercato corrisponde al più modesto bilancio personale del bizzarro nigeriano biondo in Italia e nel Napoli e nella sua Nazionale, perché dei club europei solo il Psg si mostra debolmente interessato al suo cartellino. Un calciatore che esce da una stagione così opaca non può sognare la Premier. Ma può meritarla anche tra un anno, rimanendo nel Napoli guidato da un allenatore di prestigio e capace di farlo esplodere.

De Laurentiis piuttosto che svenderlo è interessato a offrirgli quindi una prova d’appello. Prospettiva con quattro vantaggi: 1. Sveglia i francesi, li stana da una studiata avarizia, li costringe ad elevare l’offerta. 2.Ulteriore incentivo: percentuale sulla vendita tra un anno se avrà giocato il campionato al massimo.3. Sblocca il Napoli dal corto circuito di mercato che ferma il lavoro di Conte. 4. Iscrive di diritto il club tra i sicuri protagonisti dell’imminente campionato nel rinnovato entusiasmo della città.

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