Forse la domanda che il Padova Calcio si dovrebbe fare non è più se sia giusto o no che Michael Liguori, condannato in primo grado per stupro, giochi ancora in campionato. Ma come sia possibile che abbia in squadra due giocatori accusati di violenza sessuale.
I fatti
Carmine Centrella, un passato nelle giovanili del Napoli, è in attesa della sentenza, verosimilmente arriverà il prossimo anno. Dopo un pomeriggio in una casa, con quattro amici e due ragazze, è arrivata la denuncia. A presentarla il padre di una delle ragazze, che aveva 14 anni ma che – secondo il calciatore – si era presentata come maggiorenne. Era il 2020, Cretella giocava al Messina calcio. Due anni dopo è arrivato il rinvio a giudizio del Gup del Tribunale di Messina ed è iniziato il processo. Il giocatore si difende sostenendo di non essere coinvolto, in sostanza si ritiene estraneo a quanto accaduto in quella casa e contesta le accuse del pubblico ministero.
Le donne dem: “Il Padova calcio non può ignorare e archiviare”
Cretella gioca, così come scende in campo Liguori, condannato a tre anni e quattro mesi. Il Padova calcio lo ha difeso, fino a sentenza definitiva non lo sospenderà. Le regole federali danno ragione al club, non c’è un codice etico che consenta alle società di sospendere calciatori condannati per reati che non riguardino il loro contratto di lavoro. Già nei giorni scorsi la questione aveva sollevato polemiche. Ora le donne dem di Padova in una nota chiede che “La condanna per violenza sessuale su una minorenne impone il rispetto non solo della vittima, ma anche degli impegni contenuti in documenti ufficiali importanti che condannano la violenza e la discriminazione nello sport che è uno straordinario strumento per l’educazione e la socialità dei ragazzi e delle ragazze e il calcio ha una responsabilità in più: la società Calcio Padova non può e non deve ignorare la vicenda e semplicemente archiviarla”.