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Palladino: “La Fiorentina una tappa meravigliosa. Il mercato? La società sa cosa serve per alzare l’asticella”

Le parole del nuovo allenatore viola nel giorno della presentazione ufficiale

Bagno a Ripoli – Il sorriso del primo giorno, o quasi. Quello di Raffaele Palladino, nuovo allenatore della Fiorentina che si è presentato nella sala stampa del centro sportivo Viola Park per rispondere alle domande dei giornalisti. L’eredità di Vincenzo Italiano, le ambizioni del club, il calciomercato e il lavoro coi giovani prodotti del vivaio viola. Insieme a Palladino anche il direttore generale Alessandro Ferrari e il direttore sportivo Daniele Pradè.

“Tengo ad aprire la conferenza perché se sono qui a Firenze, in questa grande società, è motivo d’orgoglio e sono molto emozionato di rappresentare questo club – dice Palladino – Ringrazio il Monza, devo anche a loro questa opportunità. Merito al presidente Berlusconi che ha creduto subito in me, sono stato il suo ultimo allenatore e rimarrà sempre nel mio cuore per tutta la vita. Ringrazio Galliani, maestro calcistico e umano per me. Adesso sono davvero felice di essere qui, molto motivato per fare un grande percorso in questa società. In un ambiente fantastico con grandi tifosi”.

Cosa chiede da questa sua nuova avventura?“Sono arrivato preparato perché la Fiorentina è una grande squadra e Italiano ha fatto molto bene. Va proseguito un percorso, la rosa è forte e c’è grande sintonia con la società. Stiamo programmando da qui al 30 giugno e siamo in perfetta sintonia, nel voler lavorare bene per il bene della società”.

Ha già parlato coi giocatori? Che pensa del Viola Park?“Si, ho parlato con tutti i giocatori e forse già starò loro sulle scatole perché li ho rintracciati tutti in giro per il mondo. Perché ho bisogno di capire prima l’uomo e avere empatia con loro: mi voglio confrontare con loro e li devo amare ogni giorno perché poi in campo devono dare il 100%. Li ho sentiti tutti carichi, hanno voglia di ripartire e fare bene dopo una stagione che è stata molto intensa con tutte queste partite. Il Viola Park è pazzesco, ho girato tanti centri sportivi e questo è sicuramente il più bello e unico. Fa capire l’ambizione della società. Ringrazio il presidente Commisso per questo ma voglio citare anche Barone che ha messo il cuore in questo centro sportivo”.

Tre aggettivi per descrivere la sua Fiorentina?“Stiamo definendo la costruzione della rosa. Dico ambizione di fare bene, la nostra squadra deve avere la volontà di giocare bene a calcio, divertire. Vedo tanta positività nell’ambiente e questo mi lascia ben sperare”.

Firenze come tappa di passaggio per la sua carriera?“E’ una tappa meravigliosa. Due anni fa allenavo la Primavera, adesso sono in una società così ambiziosa con un pubblico fantastico a giocarmi l’Europa. Darò tutto me stesso per questa società, ogni singolo minuto dedicato alla Fiorentina, per portare grandi soddisfazioni ai tifosi viola. Quando venivo a Firenze da calciatore e da allenatore, arrivare al Franchi era sempre qualcosa di incredibile. Deve essere un punto di forza e i tifosi ci dovranno dare una grande mano”.

Qual è il suo sistema di gioco preferito?“Non sono un integralista, mi piace cambiare e in questi due anni in Serie A ho fatto tanti esperimenti. Non credo in un solo sistema di gioco ma nei principi di gioco: i giocatori devono sapersi adattare. Potrei giocare il 3-4-3, il 3-4-2-1. La Fiorentina viene da un altro percorso e potremo utilizzarlo anche durante l’anno”.

La ricerca dell’attaccante è un’assoluta priorità?“C’è sintonia con la società, ci confrontiamo su tutto. Sappiamo dove andare a mettere qualcosa, l’attaccante determina a livello tecnico e di risultati. So bene che a Firenze siano passati attaccanti di un certo valore e i tifosi si aspettano attaccanti importanti. Faremo del nostro meglio sul mercato. Spero che qualcosa possa arrivare”.

Che sensazioni da Nico Gonzalez?“E’ un top player, fantastico, determina. E’ motivato, carico, mi piace. E’ un ragazzo vero e non vedo l’ora di allenarlo. Devo metterlo in condizione di poter fare il meglio possibile. Può giocare come trequartista di destra, a piede invertito. Ma può giocare ovunque. Giocatore intelligente, mentalizzato”.

Ha parlato con Beltran, che pensa del suo adattamento?“Ho parlato anche con Lucas, ha caratteristiche importanti sia come sotto punta nel 4-3-2-1 che come punta. Può farlo, è molto disponibile, ha grande mentalità e mi è piaciuto il confronto con lui. Non conta il sistema di gioco ma le caratteristiche dei giocatori”.

Ha avuto modo di sentire il presidente Commisso?“L’ho sentito telefonicamente, lo rifarò in giornata perché lui è sempre presente e mi hanno colpito l’ambizione e la passione. Non vedo l’ora di conoscerlo, me ne parlano come di uno con grandi valori ed io sono attento ai valori”.

Che pensa di Terracciano?“Ci ho parlato, siamo contenti di lui. Ha fatto la sua migliore stagione l’anno scorso, puntiamo fortemente su di lui. Poi ci confrontiamo con la società, può accadere di tutto ma sono molto felice dei portieri”.

Pensa a una scommessa da fare in caso di traguardo in viola?“No, le ho vinte tutte le altre e quindi lasciamo stare. Magari ne farò una con la squadra, mi piace avere obiettivi di squadra”.

L’Europa rappresenta un obiettivo?“E’ stato fatto un grande percorso in questi anni a Firenze. E’ molto stimolante, mi dà responsabilità e questo ti permette di dare qualcosa in più”.

Quali situazioni attorno a Bonaventura e Castrovilli?“Ho parlato con tutti quanti. Da qui al 30 giugno, essendo sotto contratto con la Fiorentina, ci sono valutazioni che stiamo facendo. Poi saprete le decisioni prese insieme alla società per il bene della Fiorentina”.

Come si approccia all’ambiente fiorentino?“Fin da quando sono arrivato alla stazione ho visto tanti tifosi. Il tassista era tifoso viola. Questo ti fa capire quanta passione e quanto amore c’è. E’ bello, fantastico, stimolante. Mi dà responsabilità e mi permette di lavorare meglio. Meglio avere responsabilità che non averle. Ci metto tanta passione e tanto amore insieme al mio staff e alla società”.

I giovani prodotto del vivaio: rimarranno in prima squadra?“Credo tanto nei giovani, ho parlato anche con loro. Sono fondamentali nel calcio italiano, mi piace molto lavorare coi giovani e al Monza ne ho avuti davvero forti. Ho parlato anche con l’allenatore della Primavera, Galloppa, e mi sono fatto raccontare tutto. Sia aspetto umano che caratteriale e tecnico. Li coinvolgeremo in ritiro e poi starà a loro conquistarmi”.

Quanto peserà nelle decisioni di mercato?“E’ chiaro che chieda giocatori di qualità, se si vuole alzare l’asticella. La Fiorentina lo sa bene, ci sono grandi direttori. Stiamo seguendo alcuni profili e sappiamo dove mettere mano. La qualità fa sempre la differenza e stiamo lavorando bene. Massima condivisione con la società sulla costruzione della squadra”.

Ikonè e il suo futuro?“Non sono riuscito a mettermi in contatto con lui. Vedremo poi quale potrà essere la decisione da prendere insieme alla società”.

Ci sono dei giocatori incedibili secondo lei?“Non metto paletti. La società sa cosa serve a questa squadra. Il mercato è imprevedibile e può succedere di tutto. Dal Monza? Non ho fatto richieste specifiche, la società sa su cosa stiamo lavorando”.

Un altro singolo: Riccardo Sottil…“E’ molto forte, stesso discorso di Gonzalez. Sono giocatori che quando affronti possono fare molto male. Hanno fantasia, estro, strappo di gamba. Ho trovato un ragazzo maturo e motivato. Starà a lui dimostrare il suo valore”.

Qualcuno dei giocatori l’ha colpita particolarmente?“Ognuno di loro mi ha lasciato qualcosa. Mi sono messo lì a telefonare, segnandomi tutto con carta e penna e ho archiviato tutto. Un leader? Il gruppo. All’interno poi c’è il capitano, il leader calcistico, quello simpatico. Ma il vero leader è il gruppo, ragionare alla stessa maniera, avere tutti lo stesso valore, avere rispetto e una grande mentalità di squadra. Una grande famiglia, è fondamentale avere empatia coi calciatori”.

Fabiano Parisi e la sua ricerca di spazio?“Parisi è perfetto per fare il quinto, ha strappo e gamba. Ha qualità fisiche e non ci sono problemi nel 3-4-3. Coesistere con Biraghi è più difficile. Ho spostato giocatori da attacco alla difesa, come Ciurria. Non dobbiamo precluderci niente, dipende anche dal loro spirito di adattamento”.

Sulla storia della Fiorentina?“Società storica, grandi successi. Ero simpatizzante della Fiorentina da bambino, seguivo Batistuta, Edmundo, Rui Costa. Facevo il Fantacalcio e li prendevo. Vengo da quella generazione lì, adesso proveremo a fare qualcosa di storico così come meritano i tifosi”.

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