MILANO — La scelta è delicata, perché avrà un peso enorme sul Milan che verrà. Nessuno vuole correre, però il cerchio sul nuovo direttore sportivo inizia a stringersi: in questo momento, tutto sembra portare a Fabio Paratici. Lui davanti a Tare e D’Amico, nel casting iniziato dall’amministratore delegato Furlani. L’ex Juventus è squalificato fino al 20 luglio per l’inchiesta sui conti del club bianconero, quindi potrebbe iniziare da consulente esterno, prima di diventare operativo a tutti gli effetti. La scorsa settimana Paratici è stato a Milano, dove ha avuto un primo approccio con Furlani. Piace all’ad rossonero per l’esperienza maturata tra Samp, Juve e Tottenham, i rapporti internazionali e anche per la capacità di pescare sia giocatori affermati (Ronaldo l’esempio principale) sia di prospettiva (Kulusevski).
Ibrahimovic si defila, Tare perde posizioni
Furlani è a Dubai (dove il Milan ha degli uffici) per una cena commerciale, nei prossimi giorni dovrebbe incontrare di nuovo i candidati. Ma Ibrahimovic, che con Cardinale a Londra aveva di fatto scelto Tare, si è defilato, riducendo le chance dell’ex Lazio. Sullo sfondo resta anche D’Amico, l’architetto dell’Atalanta di Gasperini. Poi andrà scelto l’allenatore: l’idea resta quella di indirizzarsi su un profilo italiano o con esperienza in serie A, nell’eventuale elenco non è da escludere a priori la suggestione Conte. Prosegue intanto l’iter per il nuovo stadio: ieri la giunta comunale di Milano ha approvato la delibera con le linee di indirizzo per lo sviluppo delle attività conseguenti alla proposta per l’acquisto dell’area stadio da parte di Inter e Milan.