Parma – Quando pareva uscito dal baratro, dopo patemi assortiti ed una fase difensiva da mani nei capelli, quando sembrava che la forza delle sue individualità potesse sopperire all’efficacia organizzativa di un Parma un po’ stanco, il Milan s’è nuovamente smarrito. L’hanno punito Almqvist e Cancellieri, in campo da poco, al culmine di una delle tante ripartenze che una volta avremmo chiamato contropiede. Se il Parma è questo giù il cappello e complimenti a Pecchia, ma se il Milan è quello di ieri, dopo il rabberciatissimo 2-2 del debutto, allora tanti auguri a Fonseca.
«La cronaca della gara»
Dominio, possesso: nulla s’è visto. Collettivamente una prestazione mediocre. Poi è vero che Pavlovic è partito bene ed ha già fatto capire di che pasta è fatto, mentre Emerson Royal è andato subito alla deriva ma in una squadra così fragile inserirsi è complicato. Fofana farà comodo, è evidente. Fonseca non s’è nascosto, per nulla: «Sconfitta meritata, ai miei ragazzi l’avevo detto, giocare non ci basterà, per vincere dovremo lottare».
Fonseca: “Impossibile vincere se difendiamo così»
Poche cose hanno funzionato. «Il problema non è l’attacco, perché anche contro una squadra aggressiva e che difende bassa, che concede poco, le occasioni le abbiamo create. Il nostro problema è la fase difensiva». È andato oltre: «È impossibile vincere le partite se difendiamo così. Perdiamo facilmente troppe palle, non reagiamo come dovremmo, siamo lunghi, spezzati. Il responsabile sono io, non scappo». Una disanima impietosa, che fotografa benissimo il primo ko stagionale. Ma servono i correttivi, non solo le spiegazioni. Man ha fatto precipitare tutto già al 2’, con un Milan sorpresissimo. Il pareggio di Pulisic pareva disegnare un’altra traiettoria, dopo una ripresa giocata a ritmi assai più alti ma sull’ennesima palla smarrita, Almquist ha affondato il colpo e Cancellieri ha segnato da due passi. Troppa grazia per Pecchia, 51 anni proprio ieri e un rinnovo biennale in arrivo. «Entusiasmo e umiltà», ha detto lui festeggiato dal vecchio maestro Benitez presente in tribuna. E quando gli hanno chiesto se sia possibile giocare meglio di come i suoi han fatto nel primo tempo, Pecchia ci ha pensato un attimo poi ha sorriso: «Se avessimo segnato il 2-0 avremmo fatto ancora meglio».
Milan, è già l’ora delle riflessioni
Per il Milan è già l’ora delle riflessioni. L’accelerazione della ripresa c’è stata e non era neanche facilmente prevedibile, dopo una prima parte così grigia. Squadra macchinosa, una circolazione troppo lenta e un recupero palla improponibile a questi livelli. Chiudendosi e ripartendo, mostrando però un palleggio raffinato ed efficace, e sempre appoggiandosi ad un Bonny sontuoso il Parma ha messo a nudo quei limiti che già erano emersi contro il Torino. Un cronista ha fatto notare a Fonseca che il suo Milan non è tanto diverso da quello di Pioli, ma sinora peggiore. «Rispetto la tua opinione», ha replicato l’allenatore portoghese. Che ha provato a spargere un po’ d’ottimismo. «In pre campionato abbiamo già fatto vedere buone cose, abbiamo preso buoni rinforzi, serve tempo per migliorare». In fondo il piccolo Parma quasi digiuno di A gioca insieme da anni. Ci si aggrappa a tutto, ma nessuno s’aspettava, dopo 180 minuti in cui ha raccolto un solo punto, un Milan così piccolo e fragile.
Il tabellino di Parma-Milan
Parma 2 2’ pt Man, 32’ st Cancellieri
Milan 1 21’ st Pulisic
Parma (4-2-3-1): Suzuki – Coulibaly Balogh Circati Valeri – Estevez (30’ st Cyprien) Bernabé – Man (30’ st Almquist ) Sohm (14’ st Cancellieri) Mihaila (25’ st Delprato) – Bonny. All. Pecchia
Milan (4-2-3-1): Maignan – Calabria (22’ st Emerson Royal) Tomori Pavlovic Hernandez – Musah (22’ st Fofana) Reijnders – Pulisic (41’ st Chukwueze) Loftus-Cheek Leao – Okafor (41’ st Jovic sv). All. Fonseca
Arbitro: Sacchi
Note: Pavlovic, Emerson Royal, Loftus-Cheek. Spettatori 21.808, incasso 374.515
