Paulo Fonseca ha perso la testa durante il match di Ligue 1 tra Lione e Brest e ora rischia una squalifica che può arrivare fino a sette mesi. A far perdere completamente il controllo all’ex allenatore di Roma e Milan, nei minuti di recupero, è stata una chiamata del Var all’arbitro per andare a verificare un possibile rigore a favore degli ospiti quando il punteggio era di 2-1. Il portoghese ha iniziato a protestare vistosamente e, quando l’arbitro Benoit Millot gli si è avvicinato per espellerlo, gli è andato incontro in un testa a testa ravvicinatissimo, praticamente un contatto, urlandogli di tutto.
Fonseca: “Mi scuso per il mio comportamento”
Non solo: Fonseca, dopo essersi allontanato, ci ha ripensato ed è tornato indietro, cercando ancora il contatto con l’arbitro, evitato soltanto dall’intervento dei suoi giocatori, capitan Tolisso su tutti, che lo hanno spinto via, verso gli spogliatoi. Peraltro l’arbitro, dopo il controllo al monitor, ha deciso di non concedere il rigore al Brest. Subito dopo la partita, il mea culpa di Fonseca attraverso i canali ufficiali del Lione: “Voglio soltanto dire che mi scuso per il mio comportamento”.
Il precedente: Dirar prese 8 giornate per un episodio simile
Quel che è certo è che ora il tecnico rischia una pesante squalifica. In Ligue 1 c’è un precedente simile: nel 2016 un giocatore del Monaco, Nabil Dirar, contestò con un testa a testa molto simile l’arbitro Tony Chapron dopo una decisione sfavorevole durante la sfida con il Nizza e, una volta ricevuta l’inevitabile espulsione, fu squalificato dalla commissione disciplinare per 8 giornate.