ROMA — Una giornata di festa macchiata da un’ondata d’odio disgustoso, sessista e omofobo. Quello della peggior specie, contro un bambino e la sua libertà di scegliere come vestirsi, sorridere, vivere. «Chi diavolo gli ha permesso di mettersi quell’abito?», chiedono alcuni utenti sul web, giudicandolo troppo femminile. Marc, il figlio di Pedro — attaccante spagnolo della Lazio — lo scorso 23 giugno ha festeggiato i suoi otto anni sorridendo con una coroncina in testa davanti a una torta di Lilo & Stitch nel «parco acquatico migliore del mondo» (il Siam Park di Tenerife), come ha scritto suo padre — 37 anni — sotto alla foto postata su Instagram. «Congratulazioni Marc! È un giorno meraviglioso». Ohana, direbbero gli hawaiani con una parola che ha reso celebre il film Disney scelto da Marc per la sua torta. Significa famiglia, nel senso più inclusivo del termine. Gli odiatori social non lo capirebbero. Anzi, non lo hanno capito, vomitando intolleranza e frustrazione contro un minore. «Il mondo al rovescio», scrive qualcuno. O anche «C’è ancora tempo per salvare tuo figlio, non abbandonarlo…».
Pedro ha chiuso i commenti al post
Pedro, inevitabilmente, ha detto stop, chiudendo i commenti (oltre settemila). Ha tutelato il figlio e la sua famiglia: i tre figli avuti dalla ex moglie Carolina Martin, e l’ultima in ordine d’arrivo, nata dalla relazione con l’attuale compagna Patricia Magana, presente nella foto. Troppo alto il rischio di esporre anche loro alla valanga ripugnante. Ma il gesto più significativo è un altro: non cancellare il post. Per la serie: non c’è nulla da nascondere, se non la vostra deriva oscurantista. Che ha particolarmente infastidito l’ex Roma, Chelsea e Barcellona. Non si aspettava che un avvenimento personale, ormai distante quasi un mese, potesse rivolgersi contro di lui.
I messaggi di vicinanza a Pedro
Nel mare dell’odio, qualche isola di buonsenso. Come quello della conduttrice televisiva e attivista per i diritti transgender Amor Romeira: «Auguri Marc, ancora non ti rendi conto dei tuoi genitori meravigliosi. Sei fortunato». A sostegno del calciatore — 25 titoli in carriera — è intervenuta in Italia anche Gaynet, l’associazione per i diritti Lgbtiq+: «Ringrazio di cuore Pedro per aver fatto felice il figlio, anche a costo di scontrarsi con i pregiudizi e l’odio degli adulti», ha detto il presidente Rosario Coco, che vorrebbe invitare il giocatore a parlare sul tema nei corsi di formazione sull’inclusione nel calcio con l’Ordine dei giornalisti del Lazio e la Lega Dilettanti.