Questo sito contribuisce alla audience di
 

Perché sognare un calciatore che non c’è

La rubrica “È sempre domenica”

La Juventus è a un passo da Joe Poke. Diciotto anni, tesserato dallo Youth di Honolulu, considerato un fenomeno (23 gol e 7 assist in 24 partite lo scorso anno). Qualcuno lo ha definito “l’Obama del calcio”, capace di disegnare una parabola simile, arrivando dall’arcipelago americano alla “Casa Bianca” del soccer. Sarebbe una classica “giuntolata” (neologismo dei quotidiani sportivi italiani). In fondo, chi conosceva Kvaratskhelia prima che lo portasse al Napoli? Poke sarebbe il nuovo Kvara: ne condivide il ruolo sulla fascia sinistra, l’esplosività e ha in più la capacità realizzativa e una dote che piace molto a Thiago Motta: va sull’avversario che imposta e rientra per difendere. Data la giovane età è probabile che rimanga ancora un anno a farsi le ossa in Mls prima di sbarcare in Italia. La cifra dell’acquisto (si parla di 10 milioni più bonus legati ai risultati e al meteo) ne fa un colpo record sul mercato statunitense. Poke è il giocatore più pagato che sia mai esistito. Soprattutto, non è mai esistito.

Possibile che qualcuno ci sia cascato? Esattamente cinquant’anni fa nel draft (il sistema della scelta di nuovi giocatori nel professionismo statunitense) una cosa del genere accadde veramente. Stanchi del complesso sistema, dirigenti e allenatore dei Sabres, la squadra di hockey di Buffalo, congegnarono uno scherzo. Arrivati al numero 183 della selezione, indicarono il giapponese Taro Tsujimoto. Scelsero il cognome da un elenco telefonico di Tokyo, chiesero a un onorevole signor Tsujimoto un nome diffuso tra i ventenni di allora e come si traducesse Sabres (Sciabole). Nacquero così i Tokyo Katanas in cui il fantomatico Taro avrebbe realizzato 15 gol e 10 assist. Neanche il presidente fu informato della burla. Prepararono l’armadietto per il giapponese, misero in vendita le magliette con il suo nome, ne posticiparono l’arrivo di mese in mese. Poi la verità venne a galla, ma non rovinò una bella storia. Di Taro a Buffalo si festeggiano i compleanni e allo stadio ci sono striscioni in suo onore. Peccato sia difficile immaginare qualcosa di simile nel mercato attuale. Lo prendono tutti così sul serio. Basterebbe creare la pagina Wikipedia di Joe Poke e qualche highlight generato con l’intelligenza artificiale. Non più incredibile delle vecchie glorie della Liga che traslocano in massa sul lago, dei tre centravanti della Roma che vanno in blocco a Milano o del nipotino di Thuram già promesso a mezza Serie A. Vogliamo anche noi un Taro per sognare. Se le notizie di calciomercato sono fasulle, il calciatore fasullo è una notizia.

Segui tutte le ultime notizie di sport

Next Post

Spalletti lashes out at journalist for 'tasteless' question after Italy's Euros exit

Dom Giu 30 , 2024
Luciano Spalletti hit back at a reporter who compared Italy to a Fiat Panda and Switzerland to a Ferrari.

Da leggere

P