TORINO – Igor Tudor sta diventando, giorno dopo giorno, qualcosa in più di una semplice alternativa. L’allenatore croato, che con la qualificazione in Champions League ottenuta alla guida della Juventus ha fatto scattare la clausola di rinnovo automatico per la prossima stagione, riprenderà domani gli allenamenti in vista del Mondiale per club: sarà lui a guidare la squadra nella competizione ideata dalla Fifa. Non solo, perché dopo il vertice andato in scena tra la dirigenza bianconera e la proprietà a Monaco di Baviera, centro del calcio europeo nei giorni della finale di Champions, la percentuale di una sua permanenza è cresciuta esponenzialmente, nonostante restino ancora aperte le strade che portano a Pioli e Mancini.
Il confronto alla ripresa con Tudor
Come in ogni fase di transizione, la Juventus ha avuto bisogno di un periodo di assestamento. All’uscita di Giuntoli e al ruolo sempre più centrale di Chiellini, si aggiungerà ufficialmente l’ingresso in società di Damien Comolli, ex presidente del Tolosa, prossimo direttore generale del club. Manca solo la comunicazione ufficiale, ma il dirigente francese ha già iniziato a dirigere le operazioni del club: lunedì, alla ripresa, si inizierà con le valutazioni su chi si siederà sulla panchina bianconera, con Tudor principale candidato. Comolli si confronterà con il tecnico croato, che è attualmente a Spalato per gli ultimi giorni di riposo prima dell’inizio della seconda fase verso il Mondiale: alla Continassa, se tutto dovesse andare come previsto, ci sarà l’investitura e la conferma definitiva dopo i sondaggi con altri tecnici dei giorni scorsi.
Pioli e Mancini le alternative a Tudor
Naturalmente la Juventus non vuole farsi trovare impreparata in caso di fumata nera e continua a sondare anche altre strade, considerate però al momento alternative e non sentieri principali. I nomi sono quelli di Pioli, che è sempre più vicino al ritorno in Serie A dopo l’esperienza all’Al Nassr in Arabia Saudita: l’ex Milan piace anche ad Atalanta e Fiorentina, sarebbe un profilo di sicuro impatto oltre che di grande esperienza. Conosce anche il mondo Juventus, avendo giocato nel club bianconero seppur con un ruolo tutto sommato marginale. Non ci ha mai giocato, invece, Roberto Mancini, che ha già perso una volta il testa a testa con Tudor durante l’inverno, quando si cercava un’alternativa a Thiago Motta: un vincente, osservando la sua carriera, ma anche un allenatore che eserciterebbe un fascino decisamente minore sulla piazza. Da escludere la pista che porta a Marco Silva del Fulham.
Le trattative per i rinnovi dei prestiti
Oltre all’incontro con Tudor, il ruolo di Comolli sarà fondamentale anche per proseguire le trattative con Chelsea e Paris Saint-Germain per il rinnovo dei prestiti di Veiga e Kolo Muani. Il tempo è poco, il Mondiale è alle porte e poter contare su loro due sarebbe un valore aggiunto non da poco: il direttore generale bianconero continuerà il lavoro portato avanti da Giuntoli, compresa la trattativa ormai chiusa con il Porto per la conferma di Conceiçao. Una volta definita la squadra per il Mondiale, si proseguirà con la programmazione per la prossima stagione: i primi nodi sono la questione Vlahovic, con il contratto in scadenza nel 2026 e la necessità di monetizzare dalla sua cessione, e il rinnovo di Yildiz, con adeguamento del contratto.