ROMA — Perotti, com’è la vita da giocatore di padel?
“Divertente, mi sto abituando a questa nuova esperienza”.
Con Llorente avete messo in piedi una coppia d’attacco niente male. E avete vinto la tappa romana.
“Sì, con Fernando ho trovato una grande intesa, giochiamo molto bene”.
Puntate alla vittoria finale?
“È difficile, per me è la prima volta insieme a lui e ci sono coppie più forti”.
Tipo?
“Toni e Ceccarelli possono giocarsi la vittoria finale”.
Segue ancora la Roma?
“Certo, ho visto tutte le partite di quest’anno in televisione”.
Perché non allo stadio?
“C’ero a Roma-Fiorentina, ma se posso evito di andare”.
Il motivo?
“Mi viene nostalgia. Vedo il prato dell’Olimpico e penso: ‘Voglio scendere in campo’”.
La squadra conserva in ogni caso una forte identità argentina.
“Sono molto contento per Soulé, Paredes e Dybala. Mi è dispiaciuto che Paulo non abbia potuto concludere la stagione come avrebbe voluto”.
Una stagione di alti e bassi, quella della Roma.
“Sì, era partita male. Grazie alla mentalità di Claudio Ranieri, si è risollevata in modo incredibile”.
Che allenatore è Ranieri?
“Un grande, riesce a sbloccare il potenziale nascosto dei giocatori. Propone un calcio efficace. Sceglie un obiettivo e lo raggiunge. L’ho sperimentato nel 2019, quando venne alla Roma per qualche mese”.
L’annuncio del nuovo tecnico si avvicina.
“Spero che la proprietà scelga un giochista. Qualcuno che proponga un calcio bello da guardare”.
Faccia qualche nome.
“Fabregas o Farioli, ce ne sono diversi che mi piacciono”.
Lei chi sceglierebbe?
“Se dipendesse da me, Gasperini”.
Si è parlato anche di Allegri.
“Non mi fa impazzire la sua idea di calcio”.
In ogni caso, il nuovo allenatore troverà una piazza speciale.
“Molto, io sono innamorato di questa città dal primo giorno in cui ci ho messo piede”.
E la sua famiglia si trova bene a Roma?
“Benissimo, i miei figli frequentano la scuola calcio di Francesco Totti”.