Due dimissioni nel giro di 90 giorni. Questo il difficilmente migliorabile "primato" di Silvio Baldini, che meno di tre mesi dopo aver lasciato la panchina del Palermo a 10 giorni dall'inizio del campionato di Serie B, e dopo aver riportato i rosanero tra i cadetti solo un mese e mezzo prima vincendo i playoff di Serie C, ha lasciato anche la panchina del Perugia, dove il tecnico toscano era subentrato lo scorso 20 settembre al posto dell'esonerato Fabrizio Castori.
Tre partite e tre sconfitte, contro Pisa, Como e l'ultima in casa contro il Südtirol sono bastate a Baldini per convincersi a concludere un'avventura che pure era partita con proclami importanti e la promessa di portare la squadra in Serie A:
"La mia avventura qui è finita – ha dichiarato Baldini in conferenza stampa – Non sono in grado di fare del bene a questa squadra, l'ambiente mi ha accolto benissimo e per questo non voglio prendere in giro nessuno, a cominciare da società e tifosi. Sono tutti bravi ragazzi e bravi giocatori, ma la famiglia non c'è, ci sono molte superficialità e cose che non mi piacciono. Così non sono in grado di raggiungere i risultati, saluto e ringrazio tutti".
Ora per il presidente Santopadre parte la caccia al terzo allenatore di un tormentato inizio di stagione: il Perugia è solo all'ultimo posto della classifica con sette sconfitte in nove giornate.
Poco prima, sul campo, il Südtirol di Pierpaolo Bisoli, un ex, aveva portato a casa i tre punti grazie ad un gol nel finale di un altro ex, Mirko Carretta, al Perugia proprio nella scorsa stagione e segno all'86' dopo che Melchiorri aveva pareggiato a inizio ripresa il punto di Mazzocchi al 13'.
Con questo successo gli altoatesini, alla seconda vittoria di fila in trasferta dopo quelle di Como e Palermo, salgono a 14 punti, tutti conquistati sotto la gestione del tecnico emiliano, arrivato in panchina dalla quinta giornata, agganciando la zona playoff.