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Pisa promosso in A, il capolavoro di Pippo Inzaghi che sogna di sfidare di nuovo il fratello Simone

I toscani, battuti a Bari 1-0, tornano nella massima serie dopo 34 anni con due turni d’anticipo. Decisiva la sconfitta dello Spezia in casa della Reggiana. I nerazzurri salgono di categoria dopo la capolista Sassuolo: dai play-off la terza promossa. Cosenza retrocesso in serie C

Il Bari ha vinto 1-0, ma il Pisa può festeggiare lo stesso la promozione in serie A. I toscani tornano nella massima serie dopo 34 anni. A regalare il salto di categoria in anticipo ai nerazzurri la sconfitta per 2-1 dello Spezia in casa della Reggiana. Il distacco tra le due concorrenti per il secondo posto, a due giornate dal termine del campionato di serie B, è di nove punti. L’altro verdetto di giornata è la retrocessione matematica in serie C del Cosenza, battuto a Bolzano dal Sudtirol 2-1.

Pippo Inzaghi porta il Pisa in serie A

Quella del Pisa è una cavalcata partita da lontano, in estate. Superate le ultime due stagioni chiuse all’undicesimo e al tredicesimo posto con Maran e D’Angelo prima e con Aquilani poi, il presidente Corrado in panchina ha puntato fortemente sull’usato sicuro per la serie B, su un nome capace di attrarre dietro di sé sogni e speranze di promozione soltanto nel momento dell’ufficialità, Pippo Inzaghi. E SuperPippo, corteggiato anche da alcuni club di A, ha trovato in Pisa la piazza giusta e il progetto giusto per riaccendere nuovi stimoli e nuove fiamme, dopo i play-off in B conquistati con Venezia e Reggina – prima del fallimento – la promozione in A con tanto di record con il Benevento e una parentesi a Brescia turbolenta ma condita con un esonero mentre si trovava nella parte alta della classifica. Chissà se la prossima stagione, sulla panchina nerazzurra dell’Inter, Pippo potrà affrontare di nuovo il fratello Simone, già sfidati quattro volte in serie A: una volta nel 2018/19 sulle panchine di Bologna (Pippo) e Lazio (Simone) e tre volte nel 2020/21 alla guida di Benevento (Pippo) e Lazio (Simone), un amichevole estiva e due partite di campionato.

«la classifica della serie B»

Le strategie di mercato del Pisa

Il mix ha funzionato subito, anche grazie agli acquisti del direttore sportivo Vaira: insieme a una valutazione dei tanti giocatori in rosa, alle cessioni proficue da un punto di vista economico come quelle di Lucca o Barbieri, il Pisa ha investito sul mercato dieci milioni, assicurandosi il goleador Lind, Leris voluto da Inzaghi, Semper in porta e Angori. Acquisti che hanno fruttato.

Pisa, girone d’andata da secondo posto

La partenza è stata sprint, nel solco della media punti di Inzaghi negli anni passati in avvio di stagione: un pareggio al debutto con lo Spezia e poi cinque vittorie di fila, giusto per alimentare sogni e accendere ancora di più una piazza che ha ricambiato con presenza, tifo e passione. La prima sconfitta alla settima giornata con la Juve Stabia non ha modificato gli equilibri, anzi. Il Pisa ha perso poi soltanto altre due volte nelle prime diciannove gare, con Carrarese e Modena, e con la vittoria pregevole contro il Sassuolo nel boxing day del 26 dicembre ha chiuso il girone di andata al secondo posto con quaranta punti.

Pisa, missione serie A partita a gennaio

A gennaio, mentre la squadra proseguiva a inanellare risultati positivi, quattro vittorie e un pareggio dopo Natale, la società capiva che il momento per il grande salto in A, atteso trentaquattro anni, era quello giusto e doveva essere alimentato da un mercato all’altezza, per non lasciare nulla al caso. Dal Rennes ecco quindi Meister per l’attacco, un colpo da dichiarate ambizioni di promozione, così come Sernicola – protagonista a Cremona – per la fascia, e Solbakken dallo Sparta Praga. Inzaghi si è così trovato una rosa adatta per proseguire fino alla fine per l’obiettivo e ha saputo unire vecchi e nuovi al meglio: tra febbraio e marzo il primo e unico momento delicato della stagione – con solo quattro punti in cinque partite – ma soprattutto la doppia sconfitta con le rivali Sassuolo e Spezia che ponevano interrogativi mentali sulla tenuta di una squadra che, però, ancora una volta ha reagito. E nel momento più importante, mentre le altre antagoniste iniziavano a perdere qualche punto, Inzaghi ha spinto ancora con quattro vittorie e una sola sconfitta con il Modena nelle ultime cinque.

Torna il derby Pisa-Fiorentina

La settimana scorsa, nel giorno della Liberazione, il blitz di Brescia sotto la grandine in cui il Pisa ha strappato di fatto il pass per la promozione: la squadra al ritorno in Toscana è stata accolta da una folla festante, e non più scaramantica, che aveva realizzato che l’attesa durata più di trent’anni stava finalmente per finire. Un pubblico caldo che non ha mai fatto mancare il sostegno in casa e in trasferta e che adesso si prepara di nuovo al derby con la Fiorentina – il più sentito della Toscana – e a riassaporare quella massima serie salutata nel 1990/91, con Anconetani presidente, Lucescu direttore tecnico e Luca Giannini in panchina. I nerazzurri conclusero quella stagione giocando l’ultima partita all’Arena Garibaldi, contro la Roma: finì con la retrocessione in B, l’invasione di campo e una rissa tra tifosi. Decisamente un’altra storia, ora da riscrivere con una straordinaria promozione.

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