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Portanova: “Sono innocente, porterò le prove e vorrei giocare”

Dopo la sentenza in prima grado che condanna l’attaccante del Genoa a sei anni di reclusione per reato di violenza sessuale, ecco come lo stesso giocatore, il padre e l’avvocato rompono il silenzio.

Parla lui, Manolo Portanova. L’ex attaccante della Juventus oggi in forza al Genoa interrompe il silenzio e dice la sua sulla brutta vicenda che lo vede coinvolto in una violenza sessuale di gruppo, nonché condannato in primo grado a sei anni di reclusione. 
“Continuo a chiedermi perché mi stia succedendo tutto questo, soffro per quello che sento e per quello che leggo, per me e per i miei amici, fino a qualche settimana fa il mio unico sfogo era giocare a calcio, ora mi è stato tolto pure quello”. “Io ho il diritto di giocare, non porterò ipotesi ma prove, questa vicenda non è più solo in tribunale ma anche mediatica”.
A lui fa eco il padre Daniele: “Sono cresciuto con dei valori e quei valori li ho trasmessi a mio figlio, se così non fosse mi farei giustizia da solo, ci sono tre gradi di giudizio e fino a quel momento mio figlio è innocente”.

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