Francoforte – C’è ancora domani per Cristiano Ronaldo e per il suo Portogallo, usciti indenni dalle sabbie mobili della sfida con la Slovenia alla Frankfurt Arena. Il verdetto è arrivato alla fine di una maratona di 120’ e il primo supplementare s’era concluso col vecchio campione in lacrime, dopo il duello perso dal dischetto con Oblak. Ma nella roulette dei calci di rigore CR7 si è preso la rivincita e con l’aiuto decisivo delle tre parate di Diogo Costa ha strappato il pass per i quarti di venerdì con la Francia, chiedendo a mani giunte scusa ai suoi tifosi. Una serata di sbadigli stava per trasformarsi in uno psicodramma.
«La cronaca della gara»
Era uno degli ottavi meno nobili e al via c’è voluto qualche espediente per creare la giusta atmosfera, con la chiusura del tetto che ha garantito un’acustica da palasport e lo spot sul maxischermo del fuoriclasse del ciclismo Tadej Pogacar, che ha fatto sentire meno in minoranza a Francoforte i suoi connazionali sloveni. Per riscaldare i cuori dei ventimila tifosi del Portogallo è bastata invece l’apparizione sul campo di Cristiano Ronaldo: costretto dall’anagrafe a imprimere una svolta alla sua presenza anonima nella fase iniziale del torneo, visto che a 39 anni è inimmaginabile persino per un highlander come lui ipotizzare un’altra partecipazione agli Europei. Ma è stata una serata speciale pure per Daniele Orsato, più vicino all’uscita di scena di CR7 e candidato in pectore dopo la prematura eliminazione dell’Italia per arbitrare la finale del 14 luglio.
Più calci che calcio nella fase iniziale
Arrivare a Berlino è l’obiettivo di tutti e l’importanza della posta in palio non ha favorito lo spettacolo, durante la mezz’ora iniziale in cui alla Frankfurt Arena ci sono stati più calci che calcio. Poi si è acceso Leao con una delle sue percussioni, Drkusic è stato costretto a buttarlo giù e per poco Cristiano Ronaldo (con un tiro alto sulla traversa) non è riuscito a trasformare in un assist la punizione fischiata da Orsato. L’occasione vera per mettere le ali al Portogallo è capitata però a Palhinha, vicinissimo al vantaggio con un rasoterra che ha scheggiato il palo. Solo qualche ripartenza di facciata invece per la Slovenia, già approdata del resto agli ottavi di finale soprattutto grazie alla sua solidità difensiva.
Il rigore da psicodramma di CR7, le lacrime e la gioia
Fare gol a Oblak non è come bere un bicchiere d’acqua e Bernardo Silva ci ha messo del suo mancando subito il bersaglio in avvio di ripresa. Gli assist migliori per CR7 sono invece continuati ad arrivare da Orsato: altra punizione dal limite (netta) assegnata al Portogallo e piccolo passo in avanti per l’uomo più atteso, che questa volta è riuscito perlomeno a scaldare i guanti del portiere avversario. Ma la vera parentesi nella noia l’ha aperta e chiusa in contropiede Sesko, fallendo la migliore occasione per la Slovenia. Nemmeno i cambi hanno spezzato l’equilibrio e Cristiano Ronaldo ha sprecato pure l’ultima chance per evitare i supplementari, che si sono trasformati per lui in uno psicodramma. Il rigore fallito al minuto 105 pareva una sentenza, Ma per CR7 c’è ancora domani.
PORTOGALLO- SLOVENIA
Portogallo (4-3-3): Diogo Costa 9 – Cancelo 5.5 (13′ sts Semedo sv), Dias 6, Pepe 5.5 (13′ sts Neves R. sv), Mendes 6 – Bruno Fernandes 6.5, Palinha 6,5, Vitinha 5.5 (21′ st Diogo Jota 7) – Bernardo Silva 6, Ronaldo 6, Leao 6 (31′ st Conceicao 6.5). All. Martinez 6.
Slovenia (4-4-2): Oblak 7.5 – Kamicnik 5.5, Drkusic 5, Bijol 6.5, Balkovec 6.5 – Stojanovic 6 (42′ st Verbic 6), Cerin 6, Elsnik 6.5 (1′ sts Ilicic 5), Mlakar 5 (30′ st Stankovic 6) – Sporar 5.5 (30′ st Celar 6), Sesko 4.5. All. Kek 6.
Arbitro: Orsato 7
Note: amm. Drkusic, Kamicnik, Stankovic, Balkovec e Martinez