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Psg-Atletico 4-0: i campioni d’Europa partono con il piede giusto nel Mondiale per club

Tutto facile per gli uomini di Luis Enrique

PASADENA – La forza di questo Paris Saint-Germain è tutta nello sguardo sgomento del Cholo Simeone. Dopo mezz’ora, sotto di un gol, l’allenatore dell’Atletico ha sfruttato un cooling break per lanciare un messaggio ai suoi. Tarantolato, in maglia nera sotto il sole, ha scandito: “Dobbiamo avere la personalità di uscire da questa pressione. Si può fare, proviamoci in tutti i modi”. I calciatori in maglia biancorossa ce l’hanno messa tutta, ma il PSG sembra davvero essere troppo per chiunque. Al gol di Fabian Ruiz, che aveva segnato dopo 18 minuti da fuori area su assist di Kvaratskhelia, è seguito nel recupero del primo tempo quello di Vitinha. Nella ripresa, rete annullata a Julian Alvarez, sigillo nel finale di Mayulu e per finire rete di Lee Kang-In su rigore, concesso per un mani di Le Normand. Quattro a zero, di fronte a 80.619 spettatori, e una certezza: il Mondiale per club ha già una favorita.

PSG candidata a dominare tutto

La squadra di Luis Enrique, dopo una sola partita, è già seriamente candidata a prendersi la nuova coppa della FIFA, dopo aver già vinto in stagione Coppa e Supercoppa di Francia, Ligue 1 e Champions League, surclassando l’Inter per 5-0, il risultato più pesante per una finale nella storia della competizione. Che Luis Enrique avesse preso sul serio il nuovo torneo FIFA era già chiaro alla lettura delle formazioni: al Rose Bowl di Pasadena è scesa in campo per dieci undicesimi la squadra della finale di Monaco. Altrettanto serie sono state le scelte del Cholo, che ha lanciato Alvarez e Griezmann, ma non sono bastate a contenere una macchina di gioco perfetta e probabilmente destinata a durare nel tempo, visto che l’età media è sotto i 24 anni e la proprietà qatarina del club non ha necessità di vendere.

Dominio totale già dal primo tempo

Nel primo tempo è stato subito evidente come la partita l’avrebbe fatta il PSG. Dopo una punizione in avvio per l’Atletico, calciata larga da Julian Alvarez, i parigini sono saliti in cattedra. Hanno tutto, ma più di ogni cosa hanno il pressing: feroce, avvolgente, in continuità con il Milan di Sacchi, il Barcellona di Guardiola, il Borussia Dortmund di Klopp. La prima vera occasione per i francesi è arrivata al 17’ con Doué, che ha recuperato un pallone in fascia e ha lanciato Kvara, bravo a girarsi ma debole nel tiro. Il primo gol è arrivato due minuti dopo, con un gran sinistro di Fabian Ruiz, servito da Kvara. E nella prima occasione in cui l’Atletico si è allungato, nel recupero del primo tempo, il PSG ha trovato il raddoppio. A segnare è stato Vitinha, ma il lavoro lo hanno fatto i soliti Kvara e Doué, che allargano e stringono il campo, scappano e tagliano, si allontanano e si avvicinano in quel moto ipnotico, frenetico ma ragionato, che ha mandato fuori giri l’Inter.

Ripresa nervosa, il PSG controlla

Nella ripresa, la partita da nervosa si è fatta nervosissima. L’arbitro l’ha gestita a suon di cartellini gialli – alla conta finale saranno nove, compresi i due che hanno portato al rosso per Lenglet – e l’agonismo si è imposto sul gioco, come piace al Cholo. E nel momento di massima tensione, dopo dodici minuti, è arrivata la rete di Alvarez lanciato in contropiede, annullata però al VAR per un fallo nell’azione del gol. Da quel momento, dopo un giro di cambi che ha portato in campo polmoni nuovi, il PSG ha cominciato a gestire, giocando sul ritmo, accelerando e rallentando, costringendo l’Atletico a rincorrere o dandogli l’illusione di poter trovare il gol. Come nel finale, quando Sorloth ha sparato alto e largo un bel pallone messo in mezzo da Llorente. Non ha restituito il favore Mayulu, che all’87’, aiutato da un rimpallo, si è trovato sui piedi il pallone del tre a zero. Il quarto e ultimo gol lo ha segnato Lee Kang-In su rigore, concesso per un mani di Le Normand.

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