L’ostacolo tra la Fiorentina, quella del nuovo allenatore Raffaele Palladino, e l’accesso alla nuova Conference League del girone unico si chiama Puskás Akadémia (giovedì sera l’andata dei playoff, ore 20 al Franchi). Una società, quella ungherese, fondata nel 2005 nel villaggio di Felcsút città natale del primo ministro ungherese Viktor Orban attualmente anche presidente di turno del Consiglio Europeo. Dunque un club sotto l’influenza di Orban? Non esattamente. Non è il caso dell’Istanbul Basaksehir, club che risiede nel distretto del presidente della Turchia Recep Tayyip Erdo?an e di proprietà del ministero turco per la Gioventù e lo Sport.
Viktor Orban non ha direttamente un rapporto col club ungherese, anche se può vantare un passato da giocatore del club. Da qualche anno alcune strutture sono oggetto di dure contestazioni. Nel 2014, durante l’inaugurazione della Pancho Arena, da meno di quattro mila posti, ci fu una manifestazione da parte di un gruppo d’opposizione che condannò la costruzione dell’impianto finanziato in gran parte dalla stato ungherese e considerato un “monumento alla corruzione e alla megalomania”, ritenendo eccessiva la costruzione di uno stadio del genere per una città di soli 1.500 abitanti e che di fatto viene riempito soltanto con l’arrivo del Ferencvárosi.
La Puskás Akadémia da qualche anno è alla ribalta, attualmente prima in classifica e alle soglie di quella che sarebbe una storica qualificazione al girone unico di Conference League.