MILANO – Il Milan riparte. Martedì pomeriggio è ripresa la preparazione a Milanello in vista della sfida di domenica alle 20.45 al Maradona contro il Napoli. Uno snodo chiave per alimentare i sogni di gloria europei, a cui seguirà mercoledì la gara d’andata della semifinale di Coppa Italia contro l’Inter. Tutto in quattro giorni, che possono indirizzare quello che resta di questa stagione. Nel bene o nel male.
Conceiçao e il nuovo modulo
La settimana scorsa Conceiçao ha lavorato, seppur solo con undici giocatori, a un nuovo sistema di gioco, con la difesa a 3, un tentativo di dare l’ambito equilibrio a una squadra spesso schizofrenica. Ieri sono rientrati i primi reduci delle nazionali europee, nelle prossime ore sarà il turno degli americani Pulisic e Musah e del messicano Gimenez. Poi Chukwueze, l’ultimo della ciurma.
Theo e Maignan con il morale a mille
Al netto della fatica, comprensibile per un’annata usurante, il Milan ritrova rinvigoriti nel morale Theo Hernandez e Maignan, grande protagonista nel successo in Nations League ai rigori della Francia contro la Croazia. L’Olanda di Reijnders è stata eliminata dalla Spagna, ma Tijjani ha confermato il suo momento d’oro con due grandi prestazioni e un gol, il numero 16 in stagione (13 segnati in rossonero tra serie A, Champions e Coppa Italia). Numeri impressionanti. Pavlovic ha fatto il suo nella sfida vinta dalla Serbia contro l’Austria, con accanto Jovic autore di un assist (per Vlahovic).
Nel Portogallo Leao protagonista (anche se sostituito due volte su due partite), Joao Felix invece è rimasto in panchina per 180 minuti. Walker ha tenuto a battesimo la nuova Inghilterra di Tuchel. Pieno di fiducia anche per Gimenez, in campo col Messico che ha vinto la Concacaf League, la competizione che ha visto gli Stati Uniti di Pulisic e Musah eliminati in semifinale con Panama e poi battuti anche nella finale per il terzo posto dal Canada. L’ultimo a tornare sarà come detto Chukwueze, che ha giocato un’ora nel pareggio della Nigeria con lo Zimbabwe.
Una sosta più serena
Conceiçao si è goduto dieci giorni sereni, grazie alla vittoria prima della sosta contro il Como. Si è pure concesso una mini-fuga in Portogallo, per il Coimbra Football Congress 2025, in cui ha rimarcato il fastidio per le voci che lo hanno accompagnato in queste settimane: “Dopo aver vinto la Supercoppa contro l’Inter, abbiamo pareggiato contro il Cagliari con un errore individuale, come capita. Da allora, ogni giorno accostano nuovi allenatori al club”. Sergio è un duro, per carattere non molla mai. Sa che dalla Coppa Italia e soprattutto dal miraggio quarto posto passa la sua (difficile) conferma. Non ha mai smesso di credere agli obiettivi che si era fissato, neanche quando sembrava spalle al muro (ad esempio prima della gara col Lecce).
La corsa alla Champions
Ora si ritrova nono in classifica ma a 6 punti dal Bologna quarto, con nove partite restanti. La scalata resta impervia, anche per il numero di squadre che vanno superate, ma il tecnico portoghese non molla: fare risultato a Napoli darebbe ulteriore impulso alle speranze rossonere. In ogni caso, anche senza Champions, per il Diavolo sarebbe importante andare in Europa seppur da una porta secondaria.
In questi giorni Conceiçao ha lavorato tanto con chi è rimasto a Milanello, come Fofana, Bondo, Loftus-Cheek (che a lui piace tantissimo per fisicità e capacità di attaccare la porta), Sottil e Abraham. Poi, come aveva anticipato, ha studiato fattibilità e vantaggi di un nuovo sistema di gioco, con la difesa a 3. Difficile venga lanciato già domenica, in ogni caso a Napoli potrebbero esserci delle sorprese di formazione. A centrocampo ad esempio, con Musah squalificato, accanto a Fofana potrebbe già esserci spazio per Loftus-Cheek (in ballottaggio con Bondo). Andranno anche gestite le forze, per arrivare al meglio al derby di Coppa con l’Inter. Quattro giorni per provare a salvare la stagione, solo l’inizio del rush finale del Milan.
