Cosa c’entra Gian Piero Gasperini con Diego Armando Maradona? L’episodio non è del tutto inedito ma riaffiora in occasione di ogni incrocio tra il Napoli e l’attuale allenatore dell’Atalanta, che torna domenica da avversario a Fuorigrotta. Risale al campionato 1988/89 (è il 5 marzo 1989 e la partita termina 0-0). Gasperini non è ancora il Gasp, uno dei migliori allenatori in circolazione, ma un centrocampista di livello discreto che gioca nel Pescara. Durante un’azione colpì Diego con una manata causandogli un taglio medicato con quattro punti di sutura. Immediate le scuse al termine della partita: «Non volevo fargli male, è stato uno scontro di gioco». Ma colpire El Diez non passava inosservato soprattutto a Napoli: «Avevo fatto male ad un monumento. Ricordo i giorni successivi: ero molto preoccupato. Fortunatamente non fu nulla di grave e Diego si riprese subito».
Domenica il Gasp – nel frattempo diventato un fuoriclasse della panchina – torna nello stadio intitolato all’argentino, pure a ridosso del 30 ottobre, il giorno in cui El Diez è nato a Villa Fiorito. Lo fa da avversario. Eppure c’è stato un momento in cui sarebbe potuto diventare lui il condottiero azzurro. Nell’estate della ricostruzione Aurelio De Laurentiis ha pensato pure al Gasp in attesa che poi si concretizzasse la trattativa per Antonio Conte. Il presidente e Gasperini si sono scambiati complimenti reciproci e dopo la vittoria in Europa League dell’Atalanta contro il Bayer Leverkusen, l’allenatore piemontese ha pensato per qualche ora di abbandonare la panchina bergamasca per tentare la ricostruzione proprio a Fuorigrotta. Poi qualcosa non è scattato e ha deciso di rimanere a Bergamo che resta la sua isola felice per tentare un nuovo miracolo calcistico con un organico nuovamente rivoluzionato.
Il Napoli ha rotto gli indugi scegliendo Antonio Conte che è diventato il condottiero di un’intera città in pochissimo tempo. Nessun rancore, dunque. Gasperini sarà di nuovo avversario in un confronto che vale tanto per entrambe le squadre. L’Atalanta cerca la definitiva consacrazione e riuscirci a Fuorigrotta avrebbe un sapore forte, il Napoli vuole continuità dopo l’impresa di San Siro e ha tutta l’intenzione di saltare l’ostacolo con la solita determinazione. L’appuntamento è alle 12.30 in uno stadio gremito. Gasperini e il Maradona. Altra storia rispetto a quella del 1989. Probabilmente molto più avvincente.