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Ranieri o Pioli, è corsa a due per la successione di Spalletti alla guida della Nazionale

Due le piste sulle quaIi sta lavorando la Figc dopo la decisione di cambiare guida tecnica

Ha tutta l’aria di essere una corsa a due, tra Stefano Pioli e Claudio Ranieri. La successione per la panchina della Nazionale è già aperta, anche se ci sarebbe ancora in mezzo la sfida di lunedì sera a Reggio Emilia contro la Moldova, che un suo peso specifico lo conserva comunque e pure importante: visto che c’è bisogno di una vittoria per non perdere definitivamente il treno per il Mondiale del 2026.

La svolta dopo il ko in Norvegia

Ma il futuro non può più attendere e il dopo Spalletti per l’Italia è in sostanza cominciato venerdì sera a Oslo, prima ancora del doloroso fischio finale della sfida persa in malo modo con la Norvegia. Gabriele Gravina s’è infatti reso subito conto della gravità della situazione e ha deciso di correre ai ripari seduta stante, mentre era ancora in pieno svolgimento la festa dei 25mila tifosi dell’Ullevaal Stadion.

Il confronto tra Gravina e Buffon

Per questo il deluso presidente federale ha respinto la richiesta dello sfiduciato ct di avere un confronto a caldo (“Non adesso, ne riparliamo al rientro a Coverciano…”), perché in cuor suo rimettere insieme i cocci non era più possibile. “Perdere in questo modo non si può”, si è sfogato poi con Gigi Buffon, con cui il numero uno della Figc ha condiviso la scelta immediata del ribaltone. Entrambi hanno del resto il polso degli umori dello spogliatoio e hanno avuto quindi la certezza che il giocattolo si era rotto. Di qui la necessità di cambiare in fretta.

La paura di perdere il Mondiale

La deludente gestione di Spalletti si è chiusa qui, con la brutta figura contro la Svizzera agli Europei, il riscatto parziale in Nations League (ko con la Germania ai quarti) e il debutto disastroso esordio nelle qualificazioni per i Mondiali. L’Italia ne ha già saltati due di fila e il terzo flop avrebbe ripercussioni gravissime per il movimento intero. Per questo Gravina ha deciso di intervenire in corsa, nella speranza di dare una scossa forte alla Nazionale e di rimetterla sulla retta via.

Ranieri va convinto

Ma adesso c’è bisogno di individuare subito il successore di Spalletti e di non sbagliare la scelta, soprattutto. Ranieri è il piano A: è a lui che Gravina vorrebbe affidare da settembre la guida dell’Italia, a patto che riesca a convincerlo a rimandare per un’altra stagione il suo addio alla panchina e a strapparlo al suo nuovo ruolo appena intrapreso nella Roma, dove si è già messo al lavoro da consulente tecnico con l’ingaggio di Gian Piero Gasperini. Sir Claudio ha 73 anni e come nonno ha assistito oggi a una partita del nipotino, che gioca nella categoria degli esordienti. Defilarsi un po’ era ed è la sua intenzione. Dire di no alla Nazionale è però difficile e l’affetto della gente potrebbe alla fine farlo vacillare.

Pioli il piano B

Altrimenti c’è il piano B di Pioli, che si libererà a fine luglio dal suo contratto con gli arabi dell’Al Nassr e non avrebbe difficoltà ad accettare la panchina degli azzurri. L’esperienza non gli manca e al Milan ha dimostrato di saper gestire anche i campioni. C’è in ballo la qualificazione per i Mondiali del 2026. La corsa a due entra nel vivo.

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