I cinque principali campionati europei – Premier League, Serie A, Liga, Bundesliga, Ligue 1 – nella stagione 2022/23 hanno generato un fatturato totale di 19,6 miliardi di euro, con una crescita complessiva di 2,3 miliardi di euro (più 14 per cento) rispetto alla stagione precedente, registrando per la prima volta dal 2018/19 un utile operativo aggregato, di 500 milioni di euro. Lo sottolinea il report annuale di Deloitte sui conti del calcio.
Nessuno cresce come Serie A e Bundesliga
I ricavi dei club della Premier League – che resta di gran lunga il primo campionato per fatturato – sono cresciuti dell’11 per cento superando per la prima volta i 6 miliardi di sterline, con ricavi medi nella massima serie inglese che superano i 300 milioni di sterline. Ma grazie al ritorno dei tifosi negli stadi, sono Germania e Italia – cioè la Bundesliga e la Serie A – i campionati in cui si è registrata la maggior crescita percentuale dei ricavi rispetto alla stagione precedente: più 22 per cento per ciascuno.
I ricavi superano i costi
I ricavi dei club della Serie A hanno superato i costi salariali per la prima volta dal 2016/17, con ricavi totali in aumento del 10 per cento e un rapporto medio salari/ricavi del 94 per cento. Nel complesso, i club delle “big five” hanno registrato un utile operativo aggregato (0,5 miliardi di euro) per la prima volta dal 2018/19, con un rapporto medio salari/ricavi in calo in tutti i campionati. Ciò è dovuto al sostanziale aumento dei ricavi aggregati (2,3 miliardi di euro) che ha superato l’aumento dei costi salariali dei club, in aumento di 0,7 miliardi di euro.
Il commento di Deloitte
Tim Bridge, lead partner dello Sports Business Group di Deloitte, ha dichiarato: “La Coppa del Mondo FIFA 2022, la revoca delle ultime restrizioni COVID-19 e la passione dei tifosi hanno portato a una forte crescita del mercato calcistico europeo nel 2022/23. Se in tutti i campionati si discute in termini di ulteriore regolamentazione e investimenti, il calcio europeo si trova a un punto di svolta. Sta diventando uno sport sempre più connesso a livello globale e questo comporta nuove sfide per mantenere l’equilibrio competitivo, una governance e una regolamentazione all’altezza”.