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Ripartenza Inter al Mondiale per club, Lautaro dà la scossa: “Voltiamo pagina”

I nerazzurri in campo stanotte (ore 3 italiane) a Pasadena contro il Monterrey, debutto in panchina per Chivu

LOS ANGELES – Pressione alta, più aggressività, movimento continuo. Ecco quello che Cristian Chivu ha chiesto da subito all’Inter, già al Mondiale per club. A raccontarlo, alla vigilia dell’esordio del nuovo allenatore contro il Monterrey, sono tre senatori, legati a Simone Inzaghi e al suo gioco, ma pronti a virare sull’interpretazione del 3-5-2 di Chivu. Il capitano Lautaro Martinez, prima dell’allenamento sui campi di Ucla, spiega così il momento della squadra: «È un nuovo inizio. Dopo quello che è successo, fra campionato e Champions, dobbiamo voltare pagina. C’è ancora il pensiero del recente passato, ma dobbiamo accantonarlo e concentrarci su questo torneo, perché l’Inter deve arrivare in fondo a tutte le competizioni a cui prende parte».

Il lavoro di Chivu

Fra le ipotesi su cui sta lavorando il nuovo allenatore c’è il centrocampo a due anziché a tre. Potrebbe essere anche una soluzione pronto uso per compensare l’assenza di Çalhanoglu, infortunato. Ma è probabile che questa notte (alle 3 italiane) al Rose Bowl di Pasadena il canovaccio resti il solito, con un regista e due mezzali, almeno all’inizio. «Il mister ha capito che ora bisogna lavorare più dal punto di vista mentale. Ci ha ricordato il percorso che ci ha portato alla finale. Le prime impressioni sono molto positive, si vede che ha giocato, capisce alla grande le esigenze dei calciatori. A Monaco è stata una botta dura, ma si guarda avanti», ha raccontato Alessandro Bastoni, fiero del tatuaggio sul polpaccio destro: la sagoma dello stadio di Wembley e la data della vittoria dell’Italia all’Europeo. Poi ha rassicurato i tifosi interisti sul fatto che lui all’Al-Hilal non andrà, anche se «con Inzaghi ho un rapporto molto bello e ci siamo sentiti».

Lautaro: “Triste dopo Monaco”

Vedere il Psg che ha strapazzato l’Atletico Madrid nella prima gara del Mondiale non consola i giocatori nerazzurri, ma può aiutare a capire qualcosa in più della disfatta di Monaco, per passare oltre. «Non siamo riusciti a fare nulla di quello che avevamo preparato. Loro, invece, tutto. Resta difficile spiegare quel che ci è successo, ci ho messo cinque o sei giorni a realizzare. Ero triste, ero giù, non riuscivo a capire come sia stato possibile sprecare un’opportunità simile in quella maniera. Sono cose che rimangono in testa, ma dobbiamo guardare avanti. E questo torneo in America è utile. Sia io sia Chivu abbiamo chiesto un ultimo sforzo alla squadra, prima della fine di questa stagione». Dell’utilità di ripartire subito, con un nuovo torneo, ha parlato Stefan De Vrij, altro pretoriano di Inzaghi «con cui abbiamo vinto tanto, e che sento ancora», ma prontissimo a lavorare con il nuovo allenatore: «Vedo la squadra con tanta energia, tanta voglia. Giocare subito è importante. Chivu è molto deciso, comunica bene con la squadra, l’ambiente è buono».

La formazione

Questa sera, contro il Monterrey di Ramos e Ocampos, in corsia destra potrebbe giocare Darmian o il nuovo arrivato Luis Henrique, visto che Dumfries si è fermato per un affaticamento agli adduttori. E nel centrocampo, senza Çalhanoglu, potrebbe trovare posto il croato Sucic, anche lui alla prima da interista. Entrambi saranno testati poi a Seattle contro i giapponesi dell’Urawa Reds e contro il River Plate. Se l’Inter supererà il girone da seconda, potrà teoricamente schierare i futuri acquisti già negli ottavi, in programma ad Atlanta il primo luglio, giorno di inizio del mercato e della nuova stagione. Se invece dovesse qualificarsi come prima, il quarto si giocherebbe il 30 giugno a Charlotte, e la prima occasione utile per schierare i nuovi sarebbero i quarti. In quest’ottica, gli uomini di mercato interisti lavorano il più in fretta possibile. La priorità è una punta, che possa far rifiatare Lautaro e Thuram. Taremi è bloccato a Teheran, e le alternative al momento sono i giovani Pio Esposito, acciaccato, e Valentin Carboni. Il primo nome sul taccuino di Marotta e Ausilio è Bonny, che Chivu ha allenato a Parma e per cui il dialogo fra club è già ben avviato. Più lungo il percorso che porta a Hojlund, per cui lo United chiede 45 milioni. Perché possa invece arrivare un nuovo difensore — la prima opzione è Leoni — deve prima partire qualcuno nel reparto.

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