Il messaggio è comparso sui social dell’Aston Villa: «Il club è rattristato nell’apprendere che la rockstar e Villan di fama mondiale, Ozzy Osbourne è deceduto.Crescendo a Birmingham, non lontano da Villa Park, Ozzy ha sempre avuto un legame speciale con il club e la comunità da cui proveniva. I pensieri di tutti all’Aston Villa vanno a sua moglie Sharon, alla sua famiglia, agli amici e agli innumerevoli fan in questo momento estremamente difficile». Poche righe, accompagnate da una foto in bianco e nero. Perché Ozzy non era solo il frontman dei Black Sabbath. Era anche uno di loro. Un tifoso. Un’icona claret and blue.
Da sempre tifoso claret and blue
Nato nel 1948 a poche centinaia di metri da Villa Park, Osbourne ha sempre rivendicato il legame con la sua città e con la squadra. Da ragazzino non poteva permettersi il biglietto per entrare allo stadio, ma restava nei pressi per “guardare le macchine” dei tifosi e sentire l’urlo del gol da fuori. Quel legame non si è mai interrotto, nemmeno quando la sua voce ha cominciato a risuonare nei palazzetti del mondo. E negli ultimi anni, è diventato anche visibile, celebrato, ricambiato.
La campagna del 2024 con Adidas e Villa
Nel 2024, insieme al bassista Geezer Butler (altro tifoso storico del Villa), Ozzy è stato protagonista della campagna di lancio della nuova maglia Adidas. Un video diventato virale, girato a Birmingham, con gag e battute (“Finché gioco a sinistra va bene”, dice Ozzy; “Numero undici: il Principe delle Tenebre”, ribatte Butler) che hanno fatto il giro dei social. Quella campagna ha preceduto altri omaggi. In Coppa di Lega, l’Aston Villa è sceso in campo con una maglia celebrativa nera, ispirata proprio ai Black Sabbath, con la scritta della band sotto ai numeri e la personalizzazione “Ozzy 9”. E lo scorso gennaio, prima di una notte europea a Villa Park, la curva Holte End ha srotolato un tifo monumentale: il volto di Osbourne campeggiava al centro, con le scritte “Villa Till I Die” e “Claret and Blue Army” a circondarlo. Un tributo da brividi, che testimoniava quanto fosse radicato, nei tifosi e nella città, l’amore per il frontman cresciuto a Birmingham.
L’ultimo concerto a Villa Park
Il suo legame con la squadra era così forte che anche il concerto d’addio dei Black Sabbath, poche settimane fa, si era tenuto proprio a Villa Park, davanti a 45.000 persone. Un epilogo naturale. Un ritorno alle origini.