“Ieri è stata una giornata molto positiva nella gestione della sicurezza dell’ordine pubblico, abbiamo anche prevenuto delle situazioni che potevano diventare pericolose”, ma per tornare ad un derby serale ”c’è molto da lavorare”: così Roberto Massucci, questore di Roma, a margine dell’evento per i 20 anni dell’Ares 118, rispondendo sul bilancio del derby romano giocato ieri mattina alle 12,30. “Derby di Roma? Devo ringraziare le forze dell’ordine per il lavoro straordinario fatto sin dalla mattina, dove sono stati trovati dei materiali che potevano essere utilizzati per atti illegali. È stata fatta una straordinaria attività di prevenzione. L’utilizzo dei droni è segno dell’evoluzione del modello organizzativo e ci permette di prendere decisioni con consapevolezza” ha aggiunto Massucci durante la trasmissione di Emilio Mancuso, “La politica nel pallone” su Gr Parlamento. “Tornare a giocare un derby di notte? Dobbiamo privilegiare sempre spazio di agibilità per il regolare svolgimento degli eventi.Quando accade che si registrano incidenti, come nell’ultimo derby di campionato, le autorità di pubblica sicurezza prendono delle decisioni. Non ci sono precostituzioni, ma cerchiamo la massima sicurezza per un incontro di calcio. Vedere lo stadio pieno con le coreografie è un bel vedere e dovrebbe fare da freno alla stupidità di alcuni che rovinano le cose come è successo nel dopo partita. Un atto di stupidità di una persona raccolta da altre”, ha aggiunto il questore di Roma. “Ho ben chiaro cosa c’è da fare. Serve dialogo e rigore. Bisogna reprimere con pene severe tutti i trasgressori. Se siamo lontani dal vivere eventi sportivi in sicurezza? E’ stato fatto tanto sotto il punto di vista della sicurezza, non ci dobbiamo dimenticare il passato, c’erano 1300 agenti feriti, abbiamo fatto passi da gigante ma stiamo cercando il miglioramento continuo”, ha concluso Massucci. Domenica non ci sono stati incidenti come in passato, massima attenzione prima e dopo la gara, mazze e caschi sequestrati, tentativi di rissa e agguati subito sventati. Insomma, un lavoro certosino da parte delle forze dell’ordine e un bilancio più che positivo visto che andavano gestite 60.000 persone, più delinquenti vari. La scorsa stagione, con un atto di coraggio, il questore di Roma, dopo sei anni, riportò il derby di sera come succede in quasi tutte le città eropee (civili). Ma un manipolo di teppisti rovinò tutto. Erano lì apposta per cercare lo scontro. Così si è arrivati alla decisione (politica) del derby “mai più di sera”. Una resa ai violenti, i soliti da ambo le parti? O una necessità dettata dai tempi? “Il derby romano alle 12,30? Io su questo l’ho detto e lo ripeto, io credo che sia il fallimento dello Stato. Cioè giocare alle 12,30 per paura o per prevenire o per affrontare in maniera più puntuale eventuali disordini tra tifoserie è una vergogna. Sinceramente da un governo che vince le elezioni promettendo più sicurezza e il pugno duro contro i violenti mi sembra una resa imbarazzante”: lo ha detto l’Assessore ai Grandi Eventi, Sport, Turismo e Moda di Roma Capitale Alessandro Onorato (Pd). “Una resa che non avviene solo a Roma, che avviene in tutta Italia e credo che troppa politica abbia connivenza con gruppi ultras. Detto questo io rinnovo i complimenti al prefetto Giannini e al questore Massucci perché stanno facendo un lavoro straordinario, quindi la critica non è alle forze dell’ordine. Certo, poi anche loro devono lavorare con le risorse che hanno, che secondo me sono scarse rispetto alle difficoltà del periodo storico che viviamo. E reputo del tutto vergognoso che uno sport bellissimo come il calcio debba essere inquinato da dei criminali, Roma, Milano, ovunque noi giriamo. È una figuraccia e famiglie che non possono andare allo stadio con serenità”, ha sottolineato Onorato. “Io non mi sento sereno a portare le mie figlie piccole a vedere il derby e questo non va bene e mi auguro che il governo prenda coscienza e faccia quello che deve fare, deve fare puntualmente. Cioè chi vuole avere atteggiamenti violenti, ingiuriosi o quant’altro deve stare fuori dagli stadi perché non è l’arena, non è il Colosseo, non è il Circo Massimo di duemila anni fa”. Gli ha riposto Andrea Abodi, ministro dello sport: la decisione di giocare il derby di Roma alle 12,30 “non è la risposta definitiva, è un segnale. La considero una tappa di transito. E’ una risposta che hanno dato il Ministero dell’Interno e tutti gli organismi chiamati a intervenire su questo tema. Sono decisioni che non credo vengano prese a cuor leggero, sono decisioni frutto di valutazioni tecniche da parte di chi ha più informazioni”. “Mi sembrano superficiali e ingiuste quindi le accuse, qui non si tratta di resa o di sconfitta, non è che lo Stato voglia nascondersi dietro ad un orario. Non è l’orario delle 12,30 che risolve il problema ma abbiamo un tema che è garantire coloro che vogliono andare allo stadio civilmente e i cittadini di quella zona che qualche mese fa sono stati assediati da un manipolo di delinquenti. Insieme, piuttosto che criticare la decisione, si dovrebbe comunque contribuire al ripristino della legalita”’. Appunto. Va emarginata (denunce, Daspo, certezza della pena, eccetera) quella frangia di delinquenti che aspetta solo il derby per creare disordini. Per loro conta poco l’ora. Le leggi speciali non servono, le norme già ci sono: basta applicarle. Al ritorno, probabile, se non certo, comunque che si resterà alle 12,30 per giocare con più luce possibile. Massucci conosce come pochi questo problema. Un problema che è tecnico ma anche politico. Si lavora per il futuro. Teniamo conto che l’Uefa vuole che le gare di Coppa si svolgano di sera, anche per interessi tv. Solo in casi eccezionali consente di spostare l’orario (o la sede). Ma Roma, purtroppo, almeno per ora sembra proprio un caso eccezionale…
Roma e il ritorno del derby di sera: “C’è molto da lavorare…”
