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Roma, Hummels è un caso: undici panchine e un autogol. E Juric gli preferisce Cristante

Il difensore tedesco, nella top 30 dell’ultimo Pallone d’oro, è sempre più ai margini. A gennaio il probabile addio

ROMA – Mats Hummels ormai è un caso. Anche contro il Saint-Gilloise il difensore tedesco è rimasto in panchina. Come d’altronde capita da inizio stagione. Il saldo della sua avventura nella Capitale è umiliante: una presenza (da subentrato) contro la Fiorentina, per effettivi 23 minuti giocati. E un autogol. Per tutte le altre 11 partite Hummels ha guardato i compagni dalla panchina. Anche a Bruxelles. Dove Juric ha deciso di schierare Cristante al centro della difesa. Una scelta che ha lasciato sbalorditi tutti, compresi i compagni di squadra. In una partita in cui erano indisponibili sia Ndicka che Hermoso, l’allenatore ha preferito adattare un centrocampista piuttosto che puntare su Hummels. Difensore pluridecorato con Bayern e Borussia, nonchè protagonista assoluto dell’ultima edizione della Champions League. Juric nel pre e post partita l’ha giustificata così: “Per me è molto semplice, faccio gli allenamenti e devo fare scelte tecniche. Voglio vincere la gara e scelgo gli uomini che penso che mi possono permettere di vincere, anche egoisticamente, la partita. Dovevo scegliere un giocatore in quella posizione e ho scelto Cristante”.

Hummels e la condizione fisica

Una scusa utilizzata da settimane che sembra aver fatto il suo tempo. La verità sta nel mezzo. Per lo staff tecnico il tedesco non è fisicamente pronto ad affrontare una partita dal 1’. I dati in mano allo staff di Juric sembrano parlare chiaro. Nonostante due mesi ininterrotti di allenamenti, senza aver saltato una seduta. Quindi sì scelta tecnica, ma anche comportamentale. Soprattutto nelle settimane scorse. Facciamo un passo indietro e torniamo a Roma-Dinamo Kiev del 25 ottobre scorso. Dopo la partita vinta, Juric si presenta in conferenza stampa chiedendo scusa al difensore tedesco: “Devo dire grazie ad Hummels per come si sta comportando in questo momento. Allenamenti top, atteggiamento top. È colpa mia se non ha ancora giocato, non certo sua. Arriverà il suo momento”. Frasi distensive, dopo che nelle settimane precedenti il tedesco aveva mostrato il proprio malessere per il mancato utilizzo, attraverso due post Instagram a metà tra il polemico e l’ironico. Esternazioni che non avevano fatto piacere all’allenatore.

Juric: “Non mi piace cambiare in difesa”

Ma a parlare alla fine è sempre il campo e oltre alle scuse, Juric in quell’occasione diede una spiegazione chiara del perché Hummels non fosse mai utilizzato: “È dietro Ndicka nelle gerarchie. Non mi piace cambiare tanto in difesa e in questo momento l’ivoriano sta giocando benissimo e mettendosi in mostra”. Bene. Quale miglior occasione se non la partita contro il Saint-Gilloise, con una difesa in piena emergenza, per schierare finalmente il calciatore? Risposta semplice. Non per Juric, che con l’esclusione di ieri ha formalmente messo la parola fine all’avventura italiana di Hummels. A gennaio con ogni probabilità tornerà in Germania, dove diverse squadre di Bundesliga sono pronte a ospitarlo fino al termine della stagione.

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