A margine della chiusura del mercato giallorosso i dirigente portoghese della Roma, Tiago Pinto, ha commentato – in conferenza stampa – l’ultima sessione di mercato. Ecco alcune dichiarazioni di Pinto: "Quando comincia una sessione di mercato, io penso che noi abbiamo bisogno di mettere insieme tre piani diversi. Uno il piano tecnico, quello più semplice da capire e dove insieme all'allenatore e alla società vogliamo sempre migliorare rispetto alla stagione scorsa. Sotto quel punto di vista, io penso che, facendo il paragone con i giocatori arrivati e che sono andati via, la squadra è migliorata con più soluzioni e qualità. Dopo abbiamo il piano economico. Noi siamo nel Settlement Agreemenet che in due anni ci obbliga a spendere il 70% di quello che sono i ricavi del tempo. Per questo, io sono andato tutto Giugno a portare dei risultati economici per mantenere gli accordi con questo piano. Po c'è il piano strategico, dove s'inserisce la tua domanda. La Roma, per uscire da questa situazione con il Fair Play Finanziario, è importante prendere anche giocatori giovani che in futuro possano avere risultati sportivi ed economici”.
Prosegue poi il dirigente portoghese: “Se avevo pagato 20 milioni per Ndicka e Aouar, magari questa domanda non sarebbe stata fatta, essendo entrambi under 25 con centinaia di partite in competizioni importanti. Noi, con i paletti che abbiamo, stiamo cercando di riequilibrare tutti e tre questi piani. Non è facile, non è semplice garantire una squadra che sia migliore dell'anno scorso, garantire i paletti del Financial Fair Play e allo stesso tempo avere giocatori con prospettive future. Con l'arrivo di Mourinho il settore giovanile è sempre stato un parte importante della strategia perché lui dal primo giorno ci ha sempre puntato, portando molti ragazzi in prima squadra. Oggi abbiamo giocatori come Zalewski e Bove che fanno parte della prima squadra. Abbiamo altri che stanno lavorando tutti i giorni con la squadra. È vero che abbiamo aumentato il monte ingaggi, ma secondo me siamo riusciti a mettere tutti e tre questi piani insiemi. Ndicka e Aouar sono esempi concreti".
Riguardo la Champions e Mourinho: “Non c'è nessuno scontro tra me e Mourinho, parliamo la stessa lingua e tutto quello che pensiamo ce lo diciamo in faccia. Siamo entrambi motivati per portare avanti i progetti della Roma e fare il meglio per la squadra. Il tema della Champions, dal primo giorno che sono a Roma, ho capito che è la grande ambizione della società e la mia personale. Se ci qualifichiamo o no, è diverso, se siamo obbligati o no non lo dico. Quando, però, acquisto dei giocatori come Lukaku, Abraham, Aouar dobbiamo convincerli con questi obiettivi. Con tutto il rispetto per la Roma e per i suoi tifosi e per la città, noi non siamo il Manchester City. Potevo anche voler prendere Rice, ma noi dobbiamo sapere la realtà. Sul tema infortuni, oltre Dybala che la stagione scorsa è stato molto importante per noi. Da quando è arrivato Mourinho con il suo staff, noi siamo riusciti a mettere tanti giocatori che avevano dei problemi ad avere un buon recupero. Tutto quello che andrà male con Renato Sanches avrà un solo responsabile: Tiago Pinto. Io sono ossessionato da lui. Al Benfica lo volevo prendere e non sono riuscito, a Roma ci sono riuscito. Ha avuto dei problemi in passato, se li avrà in futuro sarà colpa mia. Ma con questo staff e con questo allenatore, noi siamo capaci di farlo rendere al meglio. Per questo abbiamo fatto un contratto che se gioca un certo numero di partite noi dobbiamo acquistarlo. Se le cose vanno bene siamo tutti contenti, se vanno male il responsabile sono io perché sono consapevole dei rischi. Non volevo perdere l'opportunità di portarlo qui".
Parlando della ricerca dell’attaccante: “Faccio una battuta: ho 38 anni, sono divorziato e non ho figli, sono abituato a prendere no, non è un problema. Non ho seguito attentamente tutti i nomi che ci hanno accostati. Due li abbiamo trattati: per Scamacca abbiamo parlato e non siamo riusciti per ragioni pubblicamente conosciuti. Seguiamo Marcos Leonardo da 15-16 mesi, non era una situazione fatta ma l'accordo era sulla buona strada e abbiamo avuto la sfortuna che in un paio di mesi un club storico come Santos lotta per non andare in B, il coordinatore tecnico è stato licenziato, hanno cambiato allenatore e venduto due ragazzi, quindi la situazione si è complicata. Mi è dispiaciuto, ma è ancora un obiettivo e lo conosco bene. Tutti avete riconosciuto che è stato un mercato difficile per i club che cercavano un attaccante, è stato veramente difficile. Penso che tutti qua e i tifosi sono contenti di arrivare al 28 agosto e avere Lukaku invece del 1° agosto e avere Tonino. Su Beltran e la Fiorentina non so di cosa parli, conosciamo Beltran e non so cosa sia successo con la Fiorentina, per me è tutto a posto”, riporta Calciomercato.com.