Cristiano Ronaldo si prepara ad andare all'assalto del Mondiale facendo a suo modo chiarezza sul rapporto con il Manchester United ai microfoni del Sun: "Scegliendo di tornare allo United ho seguito il mio cuore, ma non è così che la favola doveva finire. Quando Alex Ferguson mi ha detto di non andare al Manchester City, ho accettato, ma ai Red Devils è come se il tempo si fosse fermato: a livello tecnologico, o di strutture non è cambiato niente, neppure la palestra o la Jacuzzi, e così i cuochi. Ho trovato le stesse cose di quando avevo 22-23 anni".
E' l'intero ambiente con cui ha avuto problemi: "Hanno cercato di mandarmi via, di trasformarmi in un capro espiatorio e non parlo solo dell’allenatore, ma anche di 2-3 dirigenti di alto livello; mi sono sentito tradito da tutti. E ho anche sentito che ci sono delle persone che non mi vogliono al Manchester United, non solo quest’anno, ma anche nella scorsa annata. Non posso provare rispetto per Ten Hag, perché lui non mi ha portato rispetto. I Red Devils non sono sulla strada giusta, ci sono scelte incomprensibili come aver preso come allenatore dopo Solskjaer un direttore sportivo, Ragnick: non sapevo chi fosse. I tifosi sono tutto: sono dalla mia parte, mi hanno sempre fatto sentire apprezzato".