Igli Tare, ormai ex direttore sportivo della Lazio, e il presidente biancoceleste Claudio Lotito sono sotto inchiesta della procura di Tivoli per false fatture e plusvalenze fittizie. Coinvolta non solo la società capitolina, ma anche la Salernitana. Secondo il Fatto Quotidiano, si indaga per fatti risalenti alle sessioni di mercato del 2017, 2018 e successive. In tutto sono sette i dirigenti sotto indagine.
La segnalazione è arrivata alla guardia di finanza da parte di Bankitalia e risale al 3 novembre 2021. Riguarda la creazione del trust 'Salernitana 2021', che doveva essere finalizzato alla cessione del club campano, appena promosso in Serie A. Bankitalia conferma che è necessario verificare che nel trust non siano finite somme di denaro frutto di illeciti.
Sette le operazioni di mercato sotto la lente: tra questi Mattia Sprocati (2017), acquistato dalla Salernitana per 110 mila euro e poi ceduto alla Lazio per 3.233.498 milioni l'anno successivo (ma rigirato al Parma), contribuendo significativamente a generare utile a bilancio per i granata. Da verificare anche le operazioni Casasola e i giovani del vivaio Andrea Marino, Emanuele Cicerelli, Mattia Novella e Biagio Morrone per 9,8 milioni di euro, tutti ceduti alla Lazio dalla Salernitana. Infine, c'è Akpa Akpro, pagato 13,4 milioni di euro anche se la valutazione era di 600 mila euro. Il totale è di 29,4 milioni di euro: secondo l'avvocato di Lotito, sono somme accertate da bonifici depositati in Figc.
La guardia di finanza non è però convinta e nelle informative successive ha contestato al presidente della Lazio “che ancora nessuna documentazione relativa alle ipotesi di emissione e utilizzazione di false fatture (…) è stata trasmessa nelle successive informative. Inoltre le assemblee e le approvazioni dei bilanci della società sportiva campana si sono tenute presso la sede della Ss Lazio senza alcuna apparente necessità. E infine che tali documenti fiscali sono stati creati proprio a Formello".