Danilo Iervolino, presidente della Salernitana, è stato intervistato dalla Gazzetta dello Sport. Nel colloquio ha rilevato una particolare incongruenza del sistema calcio in Italia: "Lo sbilanciamento professionale tra i calciatori e le squadre. Se un presidente investe su un giocatore, compra il suo cartellino da un’altra società e lo lega alla propria squadra per cinque stagioni con un contratto magari economicamente importante, lo fa perché si aspetta performance di un certo livello. Se dopo sei mesi o un anno queste performance non ci sono, cosa succede? I proprietari devono pagare lo stesso. Se invece il calciatore va bene, arriva il suo procuratore a battere cassa e a chiedere più soldi. In un mondo ideale anche noi presidenti dovremmo avere il diritto di sciogliere il contratto o quanto meno di chiedere una riduzione dello stipendio. Se lavoro con un avvocato e non sono contento del suo operato, non devo farmi rappresentare da lui in eterno…", spiega.
Salernitana, Iervolino: “I proprietari devono poter risolvere i contratti con i giocatori sotto performanti”
L’opinione del presidente dei granata campani