Parigi – Sta male, deve farsi curare, è un ragazzo che si è perso. La stampa francese s’interroga sull’enfant prodige che si è allontanato da Parigi per andare nel club dei suoi sogni, ma è finito in un tunnel da incubo. Quale sia la causa del malessere di Kylian Mbappé è ancora un mistero, ma sul fatto che sia entrato in un ciclo negativo da mesi ci sono pochi dubbi. L’ultima débâcle dell’attaccante del Real è avvenuta nella partita contro il Liverpool in cui ha sbagliato un rigore, non è mai riuscito a fare la differenza, con solo un tiro in porta a partita quasi finita, 15 palloni persi e solo sei duelli vinti su tredici. Dal suo tanto celebrato arrivo al Real, la stella francese non si è mai espressa ai livelli attesi. “Non è nemmeno l’ombra del giocatore che è stato negli ultimi anni. Le cose non vanno per il verso giusto e la crisi di fiducia di cui soffre lo sta consumando al punto da diventare un calciatore irriconoscibile” ha commentato il quotidiano spagnolo Marca.
Platini: “Mbappé si è perso sul campo”
“I suoi piedi contano poco perché il male colonizza prima il suo cervello” ipotizza il Parisien che ha cercato di interpretare cosa si cela dietro quel “linguaggio del corpo” e quei “silenzi mediatici”. Tutti sintomi, prosegue l’articolo, di una depressione o di un burn-out. “Kylian sta attraversando un periodo estremamente difficile che purtroppo durerà. Ha bisogno di aiuto psicologico e fisico” è la confidenza raccolta dal Parisien, parlando con una fonte anonima del cerchio magico intorno al campione. A parlare di “fragile stato psicologico” è stato l’allenatore dei Bleus, Didier Deschamps, che per la seconda volta in poche settimane ha deciso di non convocare il suo capitano. È la tesi anche di Michel Platini che a proposito del campione nato nel 1998 nella banlieue di Bondy dice: “Penso che si sia perso sul campo. Un grande campione deve risorgere dalle ceneri. È quello farà Kylian”.
Ancelotti: “C’è un solo rimedio: la pazienza”
In attesa della risurrezione, continua però un via crucis dentro e fuori dal campo. Un Europeo fallito, una disputa finanziaria con il Psg che non è ancora finita — in ballo ci sono 55 milioni — e le accuse di stupro sulla stampa svedese, un’immensa ombra sul futuro. A Parigi si è anche aperto il processo in cui Mathias Pogba accusa tra l’altro suo fratello Paul di aver voluto lanciare il malocchio sul suo ex compagno di squadra al Psg. Per tanti motivi, Mbappé forse non rimpiange di essere partito dalla Ville Lumière dove tanti, troppi rapporti si erano avvelenati. Ma è difficile dire che sia felice nella nuova avventura madrilena anche se in una delle sue poche dichiarazioni recenti ha assicurato che stava “prendendo il ritmo” con i suoi compagni di squadra. Le immagini dicono il contrario. Dopo aver sbagliato il rigore contro il Liverpool, è rimasto da solo, con le mani a coprire il volto, mentre gli altri continuavano a giocare. E la sua foto con il corpo a testa in giù, dopo la brutta caduta provocata dall’olandese Virgil Van Dijk, è diventata virale per illustrare un “naufragio”. Carlo Ancelotti difende il suo numero 9. “Quando sei un attaccante, vuoi segnare e avere fiducia. Credo che sia un momento difficile per Mbappé. Lo sosterremo e gli daremo affetto”, ha detto il tecnico italiano, assicurando che c’è “un solo rimedio” per il malessere che affligge l’ex stella del Psg: “La pazienza”.