In esclusiva per Tuttomercatoweb, Nicola Innocentin commenta il suo passaggio come direttore sportivo in Arabia Saudita per la squadra Al Fateh. Le parole del nuovo direttore: "Sarò il consulente tecnico dell'Al Fateh. Il direttore sportivo come lo interpretiamo noi, in Arabia Saudita non è contemplato ma sarò il consulente di mercato della società”.
Prosegue poi Innocentin: "Prima di tutto voglio dire che mi ha convinto la visione della società. La mentalità del Presidente Saad Al Alafiq mi ha convinto: ha investito nello stadio, nel centro sportivo che sarà al livello dei grandi club europei. La club house per la prima squadra, una per il settore giovanile, un hotel per ospiti e tornei, per il ritiro".
Un commento sull’ambizione della Saudi Pro League: "La consapevolezza che è un paese dove c'è grande volontà di crescere nel calcio. E' un paese che non tutti conoscono così bene come lo conosco io: sono cinque anni che faccio avanti e indietro con l'Arabia, ho conosciuto la cultura del paese”.
Prosegue poi il nuovo direttore sportivo: ”La qualità è apprezzabile e alta anche nei giocatori locali, si è visto al Mondiale. Questo fa ben sperare le future generazioni: nell'ambito dei paesi del Golfo, il bacino a cui attingere atleti e futuri talenti è ampio".
Riguardo il progetto: ”Nel tempo mi sono reso conto che la volontà del Ministero dello Sport era quella di investire nel calcio: la Supercoppa Spagnola, poi la Supercoppa Italiana, erano tutti elementi volti a incrementare la Saudi Pro League. Che passerà da 16 a 18 squadre e da 8 tesserabili a 8 tesserabili e schierabili. Il focus sarà sul valorizzare i giocatori locali: faremo tanto scouting sui giocatori locali più forti anche a livello giovanili, cercando poi di individuare otto stranieri funzionale tecnicamente e caratterialmente".
Riguardo il target del club nella ricerca di giocatori: ”Devono diventare un esempio per i più giovani per come arrivare a una certa età a performare ad alti livelli. Nel nostro caso sarà importante individuare i profili in grado di formare un gruppo, non vogliamo solo individualità di spicco ma persone capaci di inserirsi bene".
Un commento sull'Al Fateh?: ”Nei viaggi fatti alla scoperta della realtà saudita, mi sono avvicinato ad alcuni club. Poi la scelta è ricaduta sull'Al Fateh: è forse il club meno noto ma è quello meglio organizzato e con le infrastrutture migliori. E' un elemento riconosciuto da tutti qui nel mondo saudita. E' più facile contribuire al miglioramento di un club così, considerato che l'obiettivo è portare giocatori che hanno fatto anni e anni in club di alto livello”.
Riguardo il mercato: ”La fase di recruiting si sviluppa in due ambiti: uno riguarda la scelta della stella come Saudi Pro League e lì si vagliano i top player, alla Benzema, Ronaldo e Kanté. Poi c'è il livello degli altri sette per squadra e lì dipende dal tipo di squadra che crei. Nel nostro caso specifico dico che saremmo più orientati a cercare di avere più budget della Saudi Pro League per fare un lavoro di ulteriore qualità come collettivo. Magari niente 'star', niente 'nome' ma più possibilità di crescere come squadra".
Riguardo la scelta dell’allenatore: ”Siamo in una fase di definizione: prima dobbiamo scegliere il tecnico per poi muoversi sul mercato ma le idee al momento sono riservate. Diciamo che stiamo valutando nomi che possano lavorare coi giocatori stranieri che abbiamo e poi raggiungere l'obiettivo di far crescere i giocatori sauditi che abbiamo in rosa. Anche perché gli otto extracomunitari sono solo un terzo della rosa in fondo”.