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Scommessa Richardson, il giovane talento che piaceva a Mourinho si scalda per Parma

Il centrocampista sabato sarà in panchina. “Avevo molte richieste”. Nico e Gudmundsson il tormentone continua

A Parma ci sarà. Il che, visto il reparto in cui gioca, è realmente una grande notizia. Ieri è stato il giorno di Amir Richardson, centrocampista ventiduenne arrivato due giorni fa a Firenze con le idee chiare. «Questa è una tappa importante del mio percorso, la Fiorentina è un grande club. Avevo molte richieste ma quella viola era l’opzione giusta per me». Richardson era nel mirino di alcune società inglesi tra le quali il Liverpool, ma soprattutto era fortemente richiesto da Mourinho. Lo Special One lo voleva portare in Turchia al Fenerbahce, ma il centrocampista ha mantenuto la parola data alla Fiorentina. Che dopo l’Olimpiade ha dovuto aggiungere quasi due milioni di euro in più per portarlo a Firenze pur di accaparrarselo.

L’ex Reims, arrivato per una decina di milioni, è il primo tassello della mediana arrivato dal mercato. Non sarà l’ultimo anche se al momento l’emorragia di calciatori in mezzo è almeno tamponata. Amir è un centrocampista elegante, moderno, abile nelle due fasi. Anche se una, quella offensiva, gli piace di più. Le statistiche dello scorso campionato in Francia sui recuperi sono comunque incoraggianti anche agevolati da leve lunghissime capaci di intercettare palloni a bizzeffe.

Nel sistema di Palladino sarà uno dei due mediani, inquadramento tattico che gli calza a pennello. Altissimo (circa 195 centimetri) ma tecnico, con una buona visione di gioco, non certo un armadio fisicamente, Richardson dovrà accompagnare un po’ di lavoro in palestra accanto a quello in campo. Ma guai a snaturarlo. «Malgrado lo sport di mio padre (stella del basket ndr) ho sempre fatto calcio, fu mia madre ad iscrivermi e mi piacque subito. Mi considero un giocatore in grado di fare le due fasi bene, anche se so di dover migliorare in molti aspetti».

Del resto l’età parla per lui. L’idolo? Non una novità. «Mi sono sempre ispirato a Pogba, penso di avere caratteristiche simili, anche a livello fisico». A Parma salvo sorprese andrà in panchina, pronto a dare una mano. Del resto ha il ritmo partita avendo appena giocato le Olimpiadi. E così Palladino a centrocampo avrà qualche scelta. Certo, parlando di mediana ed analizzando la rosa, la situazione resta intricata.

Insieme a Mandragora ci sono Amrabat, calciatore che la Fiorentina sta tentando di trattenere facendogli sentire la stima di tutti, ma ancora desideroso di provare a tornare al Manchester United. Poi Richardson appunto, appena arrivato da un altro campionato ed al primo assaggio di viola. Proseguendo con Barak, un ex trequartista provato a metà campo durante il ritiro con risultati non realmente entusiasmanti. E Bianco, quinto nell’elenco ma non necessariamente nelle gerarchie. Il cui futuro deve però essere ancora scritto. Sulla permanenza nessuna indicazione chiara. Insomma cinque uomini ma poche certezze in attesa che il mercato consegni almeno un’altra pedina (il romanista Bove resta nella lista degli osservati). Due, dovesse partire Amrabat.

Sul rebus “stella” ancora nessun passo decisivo, inteso come dubbio su chi sarà il miglior giocatore della squadra. Al momento la Fiorentina non cede su Nico esattamente come il Genoa sta facendo con Gudmundsson. I viola, Commisso in testa, non sono convinti di cedere l’argentino e parallelamente l’islandese non viene liberato senza un sostituto all’altezza, attualmente non individuato. Sullo sfondo appunto Genoa (che intanto ha messo nel mirino l’attaccante croato Matkovic dell’Osijek) e Fiorentina, ma anche Juventus (continua il corteggiamento a Gonzalez) ed Inter: i nerazzurri osservano l’evoluzione della situazione Gudmundsson restando interessati all’attaccante. Che non può arrivare senza però aver sistemato la cessione di un’altra punta (Arnautovic?). Insomma un intreccio di mercato sempre più complesso che aspetta la sua definizione.

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