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Scudetto e pass per la Champions, il futuro del Napoli in undici finali

La classifica nelle zone alte si è accorciata di colpo: cinque squadre nello spazio di soli 8 punti. Gli azzurri sono a -1 dal primo posto, ma è diminuito il vantaggio sulle avversarie per l’Europa

Cinque squadre nello spazio di appena 8 punti. La classifica in vetta si è accorciata di colpo ed è una nuova realtà di cui d’ora in poi dovrà tenere conti anche il Napoli, quando mancano appena 11 giornate alla fine del campionato. Gli azzurri si trovano infatti a una sola lunghezza dal primo posto e dal sogno dello scudetto, dopo aver mantenuto inalterato il distacco dalla capolista Inter nello scontro al vertice di sabato scorso. Ma alle spalle la concorrenza si è riavvicinata in maniera minacciosa e per questo la formazione di Antonio Conte ha l’impellente necessità di mantenere a debita distanza Atalanta, Juventus e Lazio, per non rimettere pericolosamente in discussione l’obiettivo vitale del ritorno nell’Europa che conta. La striscia negativa delle ultime cinque partite (4 vittorie e un pareggio) ha infatti dimezzato nello spazio di poco più di un mese il vantaggio sulla quinta piazza, che sembrava rassicurante a fine gennaio e adesso invece non può essere più considerato inattaccabile.

Questo dicono i numeri e il Napoli ne ha preso atto ieri mattina alla ripresa degli allenamenti a Castel Volturno, dove la squadra si è ritrovata dopo due giorni di vacanza. L’ottima prova contro l’Inter è servita per restituire entusiasmo e autostima al gruppo, che aveva bisogno di una reazione d’orgoglio per lasciarsi subito alle spalle il ko pesantissimo di Como. Ma il pareggio imposto ai campioni d’Italia in carica non basta per puntellare la classifica e adesso diventa per questo fondamentale ritrovare la vittoria, che manca ormai da 39 giorni e rischia senza un’immediata inversione di tendenza di diventare un minaccioso tabù. La concorrenza sta infatti risollevando la testa e per tenerla a bada servirà un successo a tutti i costi nella sfida di domenica pomeriggio (ore 15) con la Fiorentina allo stadio Maradona.

A Conte non era mai capitato nella sua onorata carriera in panchina di rimanere per cinque partite di seguito a secco di vittorie. È lui quindi il primo a essere smanioso di prendersi una rivincita e dopo i due giorni di vacanza il tecnico ha subito messo sotto pressione il Napoli, per cominciare con il piglio giusto il conto alla rovescia per la sfida contro la Fiorentina. I viola saranno impegnati domani sera in Conference League ad Atene e gli azzurri avranno di conseguenza due vantaggi: si presenteranno più riposati al fischio d’inizio del Maradona e potranno studiare alla tv gli avversari nella loro trasferta internazionale. Ma guai ad abbassare la guardia. È il momento decisivo del campionato e ogni dettaglio può fare la differenza, nel bene e nel male. Per questo a Castel Volturno c’è stato un sospiro di sollievo per il completo recupero di Olivera, che domenica potrebbe di nuovo partire tra i titolari dopo un lungo periodo di assenza. Il terzino uruguaiano ha infatti smaltito il suo serio infortunio muscolare e con lui in campo la squadra sarà meno prevedibile e più duttile dal punto di vista tattico, visto che la panchina avrà la possibilità di scegliere tra il 3-5-2, il 4-3-3 e anche il più offensivo 4-2-4, che è appena stato utilizzato con successo nel corso dell’assalto finale alla porta dell’Inter.

Con Neres ancora in infermeria (rientrerà a Venezia) e Okafor con massimo 45’ nelle gambe, la priorità del Napoli è dare manforte in attacco a Romelu Lukaku. Per tornare alla vittoria c’è bisogno dei suoi gol e non è un caso che il belga sia a secco proprio dalla super sfida dello scorso 25 gennaio contro la Juventus. Big Rom è stato tra i migliori contro l’Inter, ma adesso le sue sponde non bastano più e gli azzurri hanno bisogno che il bomber si rimetta a segnare. Sogno scudetto e obiettivo Champions: la stagione della squadra di Conte si deciderà nelle ultime 11 finali.

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