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Serie A, i nuovi stranieri: Adams, Forson, Marchwinski, Richardson e i volti da scoprire

Giovani promesse, calciatori da rilanciare, scommesse dei ds. Ecco i profili più interessanti

Preceduto dall’attestato di stima – curioso ma decisamente à la page – del nuovo compagno di squadra Luca Caldirola – “Lo prendevo sempre in Football Manager” – il ventenne Omari Forson guida la batteria dei nuovi stranieri che quest’anno sono atterrati nel pianeta-Serie A. Di loro si sa poco, ma quel poco è abbastanza. Il mancino Forson l’ha preso il Monza. Era svincolato. Ha timbrato i settori giovanili di West Ham, Tottenham e Manchester United, con i Red Devils – ruolo centrocampista offensivo – ha guadagnato una manciata di spezzoni in Premier League. Considerato che l’hanno lasciato andare, non deve aver fatto grande impressione. Può rivelarsi un affare, ma anche no.

Nuno Tavares alla Lazio

Non potendosi permettere i campioni affermati, i nostri club se la giocano, come si suol dire, puntando su talenti o presunti tali in rampa di lancio e/o, stagisti a caccia del primo lavoro utile a fare esperienza, seconde linee che cercano di affrancarsi in un campionato che un’opportunità non la nega a nessuno. Nuno Tavares è un esterno sinistro portoghese di 24 anni, lo vedremo con la maglia della Lazio. Il curriculum mette a referto club prestigiosi – Benfica, Arsenal, Marsiglia, Nottingham Forest – ma il tallone d’Achille è la condizione fisica, minata in maniera preoccupante da infortuni che l’hanno tenuto fuori a lungo.

Dallinga, il dopo Zirkzee a Bologna

A Roma – sponda giallorossa – è arrivato anche il francese Enzo Le Fée, 24 anni pure lui. Da quattro anni frequenta la Ligue 1, ma con squadre di medio-basso cabotaggio: un triennio con il Lorient, l’anno scorso era a Rennes. Viene presentato come “duttile e dinamico”, in mezzo al campo non eccelle in nulla ma sa fare un po’ tutto: a De Rossi va già bene così. Dalla Ligue 1 ecco anche l’olandese Thijs Dallinga, che con il Tolosa in due campionati ha messo a referto 26 gol, un bottino niente male: è un’intuizione del ds Sartori, giocherà nel Bologna.

Richardson, alla Fiorentina un figlio d’arte

E sempre dal campionato francese – non è un caso – arriva alla Fiorentina il mediano Amir Richardson, alle spalle una sola stagione in Ligue 1 con lo Stade Reims. Per ora il dettaglio più rimarchevole del suo curriculum è l’albero genealogico: il 22enne Amir, di madre marocchina (con il Marocco ha vinto il bronzo ai Giochi di Parigi), ha per padre Micheal Ray “Sugar” Richardson, campione Nba, già in Italia negli Anni 80 e 90 con Virtus Bologna, Livorno e Forlì, talento pari alla dedizione al vizio: più volte è stato trovato positivo alla cocaina.

Lecce, Corvino pesca “Whisky”

Si procede così, sperando di pescare dal mazzo la carta vincente. L’allenatore del Como Cesc Fabregas ha chiesto e ottenuto che gli comprassero il 23enne tedesco Yannik Engelhardt, jolly di centrocampo. Non ha mai frequentato la Bundesliga, al massimo ha giocato nella B tedesca, con la maglia del Fortuna Dusseldorf. È stato pagato 8 milioni: una scommessa, né più e né meno. Sul trequartista polacco Filip Marchwinski in forza al Lecce c’è il marchio di un guru del mercato, Pantaleo Corvino. E per ora tanto basta. Quei buontemponi dei tifosi del Lecce per comodità di pronuncia l’hanno ribattezzato Mark Whisky. Dicono somigli – nell’andatura caracollante e nel palleggio raffinato – a Ilicic. Chissà. Ha già debuttato in Nazionale, il Lecce l’ha pagato due milioni e mezzo: un investimento ragionevole.

Per il Torino c’è Adams

Il neo-granata Ché Zach Everton Fred Adams, noto semplicemente come Ché Adams, padre di Antigua, madre scozzese, nato in Inghilterra, a Leicester, naturalizzato scozzese (33 presenze e 6 gol in nazionale) è un attaccante maturo, ha già 28 anni, l’anno scorso con il Southampton ha segnato 15 reti in Championship, la Serie B inglese. Sui social i tifosi giocano d’azzardo. C’è chi scrive: 10 gol tu e 15 Zapata e siamo da Europa. Sogni di una notte di mezza estate.

Vecchie conoscenze

A fronte di qualche presumibile certezza – il goleador Taremi all’Inter, il solido bomber Dovbyk alla Roma – e di vecchie figurine che sbarcano in Italia cariche di gloria passata – Varane e Pepe Reina al Como, De Gea alla Fiorentina – la Serie A per lo più arruola dunque onestissimi mestieranti o futuri campioncini per mancanza di prove. Nelle cronache di calciomercato si parla di loro citandoli come rinforzi, la speranza è quella.

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