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Serie A, l’ora della resa dei conti. Lotito punta allo stallo contro la Figc

Venerdì 25 ottobre i club del campionato si confronteranno sulla riforma dei pesi politici. Due correnti, ma il n.1 laziale punta allo strappo con la Federcalcio

ROMA – La Lega Serie A alla resa dei conti. L’orizzonte a cui tutto il calcio italiano guarda si chiama 4 novembre, l’assemblea per la riforma dello Statuto federale che dovrà cambiare i pesi elettorali e politici nella politica del pallone. Ma il campionato più importante del nostro Paese è spaccato in due.

Serie A alla resa dei conti

Due correnti con intenti opposti. Da una parte c’è il ribelle Lotito: il presidente della Lazio vuole rovesciare il sistema attuale e in modo particolare il presidente della Federcalcio Gravina. A lui gli equilibri che propone la Figc non piacciono: vuole che la Serie A abbia il potere di eleggere il presidente federale o almeno le venga riconosciuto il diritto di intesa: in pratica, dovrebbe poter bloccare, secondo lui, un nome sgradito.

Lotito, obiettivo stallo della Figc

Ma la sua idea non è condivisa da tutte le 20 squadre del campionato italiano. Per questo è pronto a incendiare la riunione interna della Serie A in programma venerdì. Come? Portando sul tavolo due proposte che puntano a paralizzare l’Assemblea federale del 4 novembre. Lo farà proponendo due ipotesi: quella di impugnare il regolamento assembleare. E quella di proporre uno Statuto alternativo a quello che presenterà la Federcalcio del suo acerrimo nemico Gravina. Obiettivo finale: produrre uno stallo nella guerra alla Figc. Magari sperando che possa portare al commissariamento della Federcalcio. Un’ipotesi legata quasi esclusivamente a quanto lui stesso sarà in grado di coalizzare intorno alle sue posizioni la Serie A.

Le istanze di Casini accolte dalla Figc

Il problema con cui deve confrontarsi però è che mercoledì, in una riunione in Federcalcio tra tutte le componenti del nostro pallone, le istanze presentate dal presidente della Serie A, Lorenzo Casini, sono state tutte accolte dalla Figc. E non erano richieste di poco conto: la Serie A ha ottenuto di essere l’unico campionato ad avere il diritto di intesa con la Figc per le riforme che lo riguarderanno. Se infatti fosse stata concessa anche agli altri campionati (Serie B, Lega pro, Serie D) avrebbe ridotto l’autonomia alla Serie A stessa, visto che i tornei sono vasi comunicanti. Di certo il presidente della Lega Calcio non si è fatto interprete di richieste folkloristiche: da chi chiedeva che la Serie A si staccasse dalla Figc a chi invocava l’assegnazione del 51% del peso elettorale alla A. Insomma, la mediazione fin qui ha funzionato. Ma venerdì in Lega Serie A sarà tutta un’altra partita.

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