ROMA – Tensione e discussioni. La Serie A però torna unita. Nonostante le richieste avanzate nelle ultime settimane da alcun i suoi rappresentanti, la Lega del calcio all’unanimità ha detto no al ricorso contro la riforma dello Statuto della Figc. Quella discussa riforma che le accordava maggiore autonomia e più peso politico alla Serie A, anche alle prossime elezioni della Federcalcio, era stata oggetto di un ricorso preventivo. Ma all’ipotesi di un altro ricorso, stavolta contro l’esito della riforma, i club hanno detto di no: un verdetto che finirà anche per far collassare il ricorso precedente, condannato a diventare. Passa quindi la linea portata avanti dalle famose 11 squadre che una settimana avevano scritto al presidente della Lega Serie A Lorenzo Casini annunciando di essere contro il ricorso. Una linea che punta a distendere i rapporti tra Lega e Figc.
Lega Serie A, no al ricorso contro la Figc
Ma c’è un altro tema su cui si è discusso. Più a lungo, anche. E si tratta del voto per la nomina del nuovo presidente della Lega Serie A e il nuovo amministratore delegato. Lo Statuto Figc prevede che le elezioni per il rinnovo delle cariche delle componenti si svolgano almeno 15 giorni prima del voto per il nuovo presidente della Figc. Un’elezione fissata per il 3 febbraio dal consiglio federale. Vuol dire che la Serie A ha tempo fino al 19 gennaio. Il presidente della Lega Serie A, Casini, aveva proposto come date per il voto in Serie A il 10 gennaio, nei termini, ma anche date successive al 20 gennaio, compreso l’ultimo giorno del mese. Il motivo: il termine non è perentorio.
Serie A, elezioni a metà dicembre
Casini però si è scontrato con l’orientamento di una maggioranza di società. Non più solo le 11 che avevano firmato quella lettera, ma almeno altre due, forse tre. Insomma, la maggioranza guidata da Atalanta, Inter e Juventus si consolida. E queste non volevano un inutile nuovo scontro sulle date. Né rinviare inutilmente l’elezione. L’impressione è che possano già avere un candidato da presentare. Forse per questo le loro posizioni hanno innervosito chi di quella maggioranza non fa parte. Senza successo: già per venerdì prossimo sarà fissata una nuova assemblea in cui votare il regolamento elettorale per l’elezione del nuovo presidente della Serie A. Il voto per il rinnovo della governance sarà poi fissato per dicembre, intorno alla metà del mese. Insomma, tra sette giorni saremo già in campagna elettorale. E per chi è in minoranza il tempo per organizzare una risposta rischia di ridursi drasticamente. E con conseguenze inattese. L’aria intorno a Casini è più rarefatta e lui, fiutandola, prende tempo: “Ricandidarmi? Scioglierò la riserva più avanti”.
La Serie A vuole indicare un candidato alla Figc
C’è poi la questione del presidente della Figc. Claudio Lotito, in assemblea, ha detto che vorrebbe che la Serie A indicasse un proprio candidato. E Gabriele Gravina, presidente uscente e suo acerrimo nemico, vorrebbe candidarsi proprio con il sostegno della Serie A. Il problema è che le due posizioni sono inconciliabili: Lotito non sosterrà mai la candidatura di Gravina. Ma la partita, oggi, è in mano alle 11. Casini la sintetizza così: “Si è parlato della presidenza federale, c’è stato anche un certo consenso. È importante che la Serie A individui quali sono le priorità del prossimo quadriennio. Temi su cui, in federazione, dovrà concentrarsi il prossimo presidente. Si è iniziata una discussione per arrivare compatti sui temi che interessano la Serie A e il calcio italiano. Prima questo, poi le discussioni su eventuali candidati”.