ROMA – La Serie B è a un bivio. I club si preparano a eleggere il nuovo presidente, appuntamento oggi per l’assemblea elettiva (forse) risolutiva. I candidati in corsa al momento sono tre: Mauro Balata, attuale numero uno che punta a difendere la poltrona, Paolo Bedin, nome caldeggiato dal ministro per lo Sport Andrea Abodi, di cui era direttore generale ai tempi in cui guidava la B e Vittorio Veltroni, manager con esperienze in Mondadori e Vodafone. Ma il vero nodo da sciogliere non è il nome di chi guiderà la Lega, piuttosto il destino di un campionato che rischia di affondare sotto il peso di scelte poco lungimiranti.
I numeri di LaB Channel
Caso emblematico è “LaB Channel”, il nuovo canale televisivo della Lega Serie B, distribuito da Amazon Prime Video. Presentato come un’innovazione per valorizzare il campionato, si sta rivelando un clamoroso flop. Dopo il primo weekend di trasmissioni, gli abbonati erano appena 7 mila. Costerebbe 9.99 euro, ma una promozione iniziale ha abbassato il prezzo a 4,99 euro al mese per i primi tre mesi: cifra che produrrà ricavi da abbonamenti per appena 35 mila euro mensili e non più di 600 mila euro stagionali. Briciole, se si considera che i club hanno investito circa 70 mila euro ciascuno per avviare il progetto: 1,4 milioni complessivi. E a Prime spetta il 30% dei ricavi. A peggiorare il quadro, i costi di produzione: condivisi tra le società e Amazon, rendono evidente una realtà amara: per ora LaB Channel rappresenta una perdita netta. Questo insuccesso è una prova concreta di quanto sia difficile trovare soluzioni sostenibili per i conti di un campionato che non è certo la Serie A, ma che dovrebbe ambire a una maggiore indipendenza economica.
Un campionato da rilanciare
La Serie B ha sofferto la difficoltà di riuscire in questi anni a creare valore economico: non è un problema esclusivo della seconda serie italiana, anzi. Ma due dei candidati – Balata e Bedin – sono stati protagonisti di parte di questo avvitamento: il primo è presidente dal 2018, il secondo – dg della gestione Abodi – ha firmato accordi di collaborazione discussissimi e dato origine al prelievo forzoso sul paracadute delle retrocesse dalla Serie A, rinunciando a una quota di mutualità rilevante. A Veltroni al contrario si può rimproverare di non avere esperienza del mondo del calcio, non dall’interno almeno. Ma è da capire se sia uno svantaggio o un vantaggio.
L’elezione del nuovo presidente sarà comunque cruciale: la missione è riuscire a trasformare un campionato in crisi cronica in una piattaforma di sviluppo per il calcio italiano. Il futuro della Serie B non è mai stato così incerto. E mai così urgente.