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Simone Inzaghi e il gol sul secondo palo di Thuram. Un amore tra campo e panchina

Quando giocava ne faceva tanti. E da allenatore li ha sempre chiesti ai suoi attaccanti. L’ultimo, quello del francese al Parma

MILANO – Era proprio il suo gol. Lazio-Perugia, 20 gennaio 2002. Simone Inzaghi, con indosso la maglia 21 della Lazio, scatta sulla sinistra e si piazza sul palo. Il pallone arriva da destra e insacca. Sei anni dopo, Lazio-Lecce, 4 ottobre 2008. Stesso copione: cross dalla trequarti, taglio sul palo lontano e gol. Di reti così l’allenatore dell’Inter, quando faceva l’attaccante, ne ha segnate tantissime. E una volta passato in panchina, fa in modo che i suoi giocatori ripetano lo schema.

L’allenatore chiede, l’attaccante risponde

Ne sa qualcosa Ciro Immobile, che di gol così ne ha segnate una valanga. E anche Marcus Thuram, che dopo avere messo in rete il 3-0 col Parma – si è appostato sul secondo palo, su un corner dalla destra – è corso ad abbracciare Inzaghi. “Mi aveva detto lui di fare quel movimento”, ha chiarito il francese dopo la partita. Sembra di sentire José Maria Callejon ai tempi del Napoli, che dopo l’ennesimo taglio vincente sul secondo palo, davanti alle telecamere disse: “Al mister piace quel gol lì”.

Inzaghi e i suoi attaccanti

Se Thuram è già arrivato a dieci gol in stagione è anche perché si fida del suo allenatore, come prima di lui avevano fatto Immobile e Lautaro, sempre pronti a confrontarsi con un tecnico che in campo faceva il loro stesso mestiere. L’ex centravanti della Lazio con Inzaghi è arrivato a vincere la Scarpa d’Oro. L’argentino capitano dell’Inter è stato il capocannoniere della scorsa stagione. E Inzaghi ci scherza. “Immobile e Lautaro hanno segnato più di me. Scherzi a parte, ho sempre detto a Marcus di attaccare il secondo palo. Sono contento del gol, ha chiuso la partita “.

Uno schema che si allena

Se il taglio sul palo lontano di Callejon, spesso servito da Insigne, viene studiato nelle scuole calcio, non c’è squadra che non alleni quel movimento, tanto sui calci piazzati quanto su azione. Spesso, in esercitazioni tre contro due. Valverde al Real Madrid è specializzato nel farsi trovare dall’altra parte della porta, dove sa che Vinicius lo cercherà. E al Milan la discesa Leao-Morata è una delle più belle cose che Fonseca mette in campo. Il gol rossonero contro l’Atalanta è nato così.

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