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Slot, l’allenatore del Liverpool: “Chiesa è in difficoltà perché la Premier è un campionato molto più intenso della Serie A”

Il tecnico olandese ha spiegato il momento difficile del calciatore italiano, che fin qui ha sommato solo 78 minuti in campo in dieci partite ufficiali

Le difficoltà di Chiesa al Liverpool? Dipendono dal fatto che “è arrivato in un campionato dove l’intensità è molto più alta rispetto alla Serie A. Abbiamo appena incontrato due squadre italiane, quindi ora posso affermarlo con sicurezza”. Parole di Arne Slot, tecnico olandese dei Reds, che in Champions hanno affrontato prima il Milan a San Siro (risultato 1-3) e poi il Bologna ad Anfield, battendolo 2-0.

Slot, che ha parlato prima della sfida di Coppa con il Lipsia, ha concesso tutte le attenuanti del caso all’ex giocatore della Juventus: “Federico ha saltato l’intera preparazione atletica nel pre-campionato e, in un contesto in cui si gioca continuamente, è per lui è difficile fare quel passo necessario per raggiungere i livelli di intensità del resto della squadra”. “Non so quando raggiungerà il livello dei compagni – ha detto l’ex allenatore del Feyenoord – ma capisco la sua grande delusione quando entra ed esce continuamente dagli allenamenti. Però ha firmato un contratto a lungo termine, quindi vedremo cosa ci darà una volta che sarà in forma. Al momento, sfortunatamente, è stato solo una o due volte tra i titolari e non di più”.

Le statistiche di Chiesa, le parole di Capello

Chiesa finora ha giocato 78 minuti nella sua prima stagione al Liverpool: uno in Champions, proprio contro il Milan, diciotto in Premier League e cinquantanove in Coppa d’Inghilterra. Le parole di Slot confermano le affermazioni di Fabio Capello dopo la serata di coppa che ha visto la Juventus e il Bologna sconfitte, rispettivamente da Stoccarda e Aston Villa, e Milan vittorioso, ma tra mille difficoltà, contro il Bruges ridotto in dieci: “Il calcio italiano – ha detto l’ex allenatore del Milan, della Roma e della nazionale inglese – va troppo piano. Appena le nostre trovano squadre che corrono e pressano, vanno in difficoltà. I grandi possessi palla non servono a niente in Europa”.

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