MILANO – I due sono separati da nove anni di età, sette centimetri d’altezza e 799 chilometri di strada. Tanto distano i centri di allenamento della Pinetina e di Castel Volturno. A unire Yann Sommer e Alex Meret è invece la gloria di aver portato la propria squadra alla vittoria, in una giornata che avrebbe potuto cambiare le sorti della corsa scudetto. Invece no: tutto congelato, come se non si fosse giocato. E il merito è in gran parte loro.
Inter e Napoli vincono grazie ai portieri
Se tanto l’Inter quanto il Napoli hanno vinto per 2-1 partite scivolose, cominciate bene e finite col fiatone, è grazie ai rispettivi portieri. Lo svizzero, nell’ultima mezz’ora della partita di San Siro contro l’Udinese, ha neutralizzato prima un colpo di testa quasi perfetto di Lucca, poi un tentativo pericoloso di Solet. Il friulano, nella sfida del Maradona contro il Milan, ha parato un rigore a Gimenez, il suo secondo in stagione dopo quello respinto a Thauvin. Così, Inter e Napoli si trovano a tre punti di distanza. Pochi, in generale. Pochissimi, se si considera che i nerazzurri, fra quarti di Champions e semifinali di Coppa Italia, dovranno giocare almeno quattro gare in più rispetto agli azzurri.
Le statistiche di Sommer e Meret in Serie A
Tanto Sommer quanto Meret, in questa Serie A, hanno saltato per guai fisici appena tre partite. Per il resto, hanno sempre guidato le due migliori difese del campionato, scendendo in campo 27 volte ciascuno: il Napoli ha subito appena 24 gol, di cui 23 incassati dal ragazzo di Udine. L’Inter ne ha presi 28, come la Juventus, di cui 25 quando era in porta il signore di Morges, maestro di understatement, che dopo le super parate contro l’Udinese ha minimizzato: “È il mio lavoro”.
Sommer e Meret, ultimi sogni e consacrazione
Entrambi i portieri rincorrono il secondo scudetto personale, consapevoli di quanto le loro mani, e i loro piedi, possano influire sulla possibilità di vincerlo. Per Sommer, rientrato a metà marzo da un infortunio al pollice della mano destra, questa potrebbe essere l’ultima stagione da titolare a Milano. E non si è mai nascosto: vuole vincere tutto. Per Meret, che dopo anni di staffetta con Ospina ha trovato la piena titolarità al Napoli relativamente tardi, sarebbe la consacrazione definitiva. I loro destini sono necessariamente legati. Se ce la farà uno, non ce la farà l’altro.