DÜSSELDORF – La Spagna farà scherzetti? No, promette di no. “Ci giochiamo il prestigio e la reputazione”, dice il ct Luis De La Fuente. “Vogliamo vincerle tutte, perciò schiererò la miglior formazione per questa partita”. La “miglior formazione” per affrontare l’Albania (a Düsseldorf, in contemporanea con Italia-Croazia) è però quella senza neanche un titolare, se non forse Laporte che, essendo arrivato dall’Arabia in pesante ritardo di condizione, ha bisogno di giocare per rimettersi in sesto. Quindi niente Morata, Yamal o Williams, molto probabilmente, ma Ferran Torres, Joselu e Oyarzabal. Niente Rodri ma Zubimendi. Niente Carvajal e Cucurella ma Jesus Navas e Grimaldo. “La Spagna B potrebbe giocare la finale dell’Europeo e sarebbe anche da favorita”, annota Sylvinho, il ct albanese: magari è una captatio benevolentiae.
L’Italia teme lo scherzetto
Cosa c’entrano gli scherzetti dai quali dovremmo guardarci, però? C’entrano, perché se la Spagna si facesse battere dall’Albania e l’Italia perdesse con la Croazia, finiremmo quarti nel girone e verremmo eliminati, mentre se gli spagnoli faranno il loro dovere, e noi comunque no, potremmo in ogni caso sperare nel ripescaggio delle terze qualificate, che coinvolgerà quattro squadre su sei. Dipende prima di tutto da noi, insomma, ma è chiaro che se si venisse a sapere che la Spagna sta perdendo con l’Albania, lo stato d’animo degli azzurri cambierebbe.
Il ct albanese Sylvinho: “Alla terza partita siamo ancora vivi”
Sylvinho magari esagera un po’, ma non ha tutti i torti: le riserve della Spagna sono fortissime e inoltre saranno senz’altro più motivate dei titolari, che magari giocherebbero al risparmio. La Spagna sa già di essere qualificata come prima del girone (giocherà il suo ottavo il 30 luglio a Colonia contro una delle terze classificate) e dunque chi andrà in campo avrà come unico stimolo quello di fare bella figura e di avanzare qualche candidatura a insidiare i titolari. L’Albania si gioca invece un posto nella storia e non ha altro risultato possibile se non la vittoria. “Era il gruppo della morte, eppure siamo arrivati alla terza partita ancora vivi”, carica Sylvinho. “Ho ragazzi che hanno coraggio e ambizione. Il paese è molto orgoglioso di noi. Andiamo e giochiamocela: nulla è impossibile”.
Il caso Daku scuote l’Albania
La vigilia albanese è stata agitata dal caso Daku, squalificato per due turni perché, al termine della partita Albania-Croazia, ha preso un megafono e cantato assieme ai tifosi dei cori violentissimi nei confronti delle donne serbe e macedoni. Il capitano Djimsiti ha però cercato di riportare la calma: “Daku sa di aver fatto un errore, si è scusato, la cosa si chiude lì. Non sono qui per parlare di politica, di queste vicende è giusto che se ne occupi la Uefa. Adesso pensiamo a giocare”.
