Colonia – Macché risultatisti e giochisti. Urge prendere esempio dalla Spagna, il Belpaese del calcio in cui l’idea di vincere anche speculando è bandita fin dai settori giovanili: laddove sbocciano non per caso i talenti che stanno spadroneggiando agli Europei. È vero che come Lamine Yamal o Inaki Williams si nasce. Ma poi si diventa pure, quando intorno esiste il contesto capace di apprezzare i talenti, crescerli e valorizzarli. Il resto viene da sé e il pass per i quarti conquistato dalla nazionale di Luis De la Fuente con la Georgia — strapazzata in rimonta per 4-1 — non fa quindi quasi notizia, visto che la netta sproporzione dei valori in campo non lasciava spazio a un altro esito. L’autorete iniziale di Le Normand e l’ottima prova di Kvaratskhelia sono servite ad aggiungere pepe a un piatto di suo saporitissimo.
«La cronaca della gara»
Era una sfida dal copione già scritto e fin dai primi minuti le due squadre hanno recitato i loro spartiti diametralmente opposti: Spagna avanti tutta con i suoi raffinati palleggiatori e Georgia schierata a riccio con dieci uomini dietro la linea del pallone, che si sono dovuti però aggrappare subito alla prontezza di riflessi dell’eccellente portiere Mamardashvili. È stato lui infatti a respingere gli assalti portati da Pedri e Le Normand, permettendo ai compagni di superare senza pagare dazio le Termopili delle battute iniziali. Ma dopo un quarto d’ora di difesa a oltranza è scattata pure la seconda parte del piano di Sagnol, estimatore del calcio italiano di una volta e di conseguenza del contropiede: magistrale l’interpretazione del coast to coast di Kvara e Kakabadze, da cui è scaturita l’affannosa autorete di Le Normand.
La Spagna va sotto ma non perde la testa
I ceffoni inattesi possono fare più male e De la Fuente è stato dunque costretto a invitare alla calma i suoi. Palla a centro ed è infatti ripreso l’assedio al fortino di Mamardashvili, di nuovo decisivo su Fabian, Cucurella e Inaki Williams. Nessuno dei 42 mila spettatori presenti allo stadio di Colonia si è però stupito quando Rodri ha trovato quasi per inerzia il varco giusto dal limite dell’area: buca d’angolo e pareggio. Troppa Spagna anche per il cuore della Georgia, che in avvio di ripresa ha provato ad aggrapparsi a una magia di Kvaradona: pallonetto da centrocampo e palla fuori di un soffio con deviazione. Ma il lampo di genio dell’attaccante del Napoli ha avuto un imprevisto effetto collaterale, accendendo la voglia di emulazione del piccolo principe Lamine Yamal: punizione respinta da Mamardashvili e assist col goniometro per la testa di Fabian, che ha avuto gioco facile per il bis. Il talento logora chi non lo ha e De la Fuente si è goduto alla mezz’ora il tris di Inaki Williams, lanciato in campo aperto da Fabian e autore del gol più bello. Poi è entrato Olmo e ha calato il poker. Quale sia la squadra da battere ora si sa. Con la Germania sarà una finale.
Spagna (4-3-3): Simon 6 – Carvajal 5.5 (36′ st Jesus Navas sv), Le Normand 5, Laporte 6.5, Cucurella 5.5 (22′ st Grimaldo 6) – Pedri 6.5, Rodri 7, Fabian 7.5 (36′ st Merino sv) – Yamal 7, Morata 6 (22′ st Oyarzabal 6), Nico Williams 7.5. All. De la Fuente 7.
Georgia (5-3-2): Mamardashvili 7.5 – Kakabadze 6.5, Gvelesiani 4.5 (35′ st Kvekveskiri sv), Kashia 5.5, Dvali 6, Lochoshvili 5.5 (19′ st Tsitaishvili 5.5) – Chakvetadze 6.5 (19′ st Davitashvili 5.5), Kiteishvili 6.5 (41′ pt Altunashvili 5.5), Kochorashvili 5.5 – Mikautadze 5.5 (35′ st Zizivadze sv), Kvaratskhelia 7. All. Sagnol 6.5.
Arbitro Letexier (Francia) 6.5Reti: 18′ pt Le Normand (aut.), 39′ pt Rodri, 6′ st Fabian, 30′ st Inaki Williams, 38′ st Olmo
Note: amm. Morata e Davitashvili. Spettatori 42000.
