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Spalletti e la squadra, faccia a faccia nella notte: i giocatori volevano la difesa a cinque, il tecnico più disponibilità

Le conseguenze dell’eliminazione. Confronto a Dortmund

DORTMUND – A vederli sfilare verso il pullman che li avrebbe riportati nel ritiro di Iserlohn, gli azzurri non davano neanche lontanamente l’idea di avvertire il dolore della sconfitta.

Nazionale, i silenzi dopo la partita

Sul viso più indifferenza che dispiacere, come fossero vittime di un’ingiustizia, più che protagonisti di una disfatta. Con qualche eccezione – Barella, Bastoni, Zaccagni, ovviamente Donnarumma, l’unico con Cristante e Darmian a parlare per tutti – pareva quasi che il disastro sportivo di questa spedizione non li riguardasse. Ma anche in quell’orgoglio ostentato si stavano aprendo crepe che alla fine hanno fatto posto alla necessità di un confronto. Allenatore e squadra faccia a faccia, a dirsi quello che la necessità di remare tutti insieme non ha fatto dire per troppo tempo, probabilmente.

Confronto tra Spalletti e i giocatori

In sintesi: la squadra voleva più certezze. L’allenatore più convinzione da parte loro. I giocatori avrebbero preferito adottare un copione a loro più familiare – tutti o quasi vengono da squadre che usano principalmente la difesa a tre, anzi a cinque – e forse scegliere un atteggiamento più prudente. “Dobbiamo recuperare una tenuta difensiva”, ha detto a caldo dopo il ko Donnarumma. È probabile che la squadra non abbia digerito i cambi di modulo frequenti: troppo poco tempo per troppe indicazioni.

Le conseguenze del confronto

“Dovrò cambiare qualcosa”, ha confessato Spalletti prima di lasciare Berlino. Ma l’allenatore, davanti alla squadra, ha anche rivendicato la propria leadership. La guida è lui e le decisioni, come le responsabilità, spettano a lui. Un modo per tirare una riga dopo questa delusione, questa figuraccia. Da capire se sia la base per ripartire insieme e costruire la squadra che non dovrà fallire la qualificazione al Mondiale per la terza volta. O se sia il motivo su cui fare scelte diverse. Più estreme e definitive.

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